Ammontano a 934 miliardi i ruoli esattoriali non riscossi dall’Agenzia delle Entrate, e solo 74,5 miliardi di questi possono ancora entrare nelle casse dello Stato.
I numeri sono stati forniti dal direttore dell’Agenzia, a capo dell’Agenzia della riscossione (ex Equitalia) Antonino Maggiore, nel corso di una recente audizione in Commissione Finanze al Senato.
Secondo Maggiore sarebbe necessario ridurre i tempi per la cancellazione dei ruoli inesigibili, fino alla quale resta l’obbligo di continuare l’attività di notifica e tentativi di recupero per non incappare nella prescrizione e nella contestazione di non aver agito per il recupero delle cartelle.
Ogni anno all’Agenzia vengono affidati volumi di riscossione pari a 70 miliardi: di questi il primo anno si riesce a recuperare una percentuale pari al 2,38%, che passa, al secondo anno al 3,85%, mentre il terzo anno la percentuale scende al 2,28%, il quarto anno all’1,66%, il quinto anno all’1,33% e il sesto anno all’1,05%, fino ad arrivare a quota 0, ossia alla perdita della cartella.
Una proposta per consentire allo Stato Italiano non solo d’incassare somme nel breve termine, ma anche di ridurre il contenzioso tributario ad oggi ingolfato e al collasso, sarebbe di riproporre la rottamazione dei ruoli esattoriali: ma questa volta anche di quelli notificati entro il 31.12.2019, oltre a quelli ancora da notificare, e non solo di quelli al 31.12.2018.