L’export del Made in Italy e del food di qualità era partito alla grande ad inizio anno, soprattutto per alcuni prodotti, e senza l’esplodere dell’emergenza sanitaria ci sarebbe stato un aumento considerevole. Nel mese di gennaio si è registrato, infatti, un aumento generale delle esportazioni agroalimentari verso i Paesi UE del 4% e a febbraio del 10%, che hanno subito poi un calo nel mese di marzo (-10%), a causa delle restrizioni agli spostamenti e della chiusura delle attività.
Il mercato Food & Beverage globale è aumentato da 5.943,8 miliardi di dollari 2019 a 6.111,1 miliardi nel 2020, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 2,9%. Una crescita inferiore alle previsioni pre-Covid, ma comunque interessante, e che prelude a una ripresa con un CAGR pari al 7% dal 2021 per raggiungere 7.527,5 miliardi di dollari in valore nel 2023.
La crescita sarà trainata principalmente da diversi trend. Analizzando i dati di acquisto sui propri canali, Alibaba prevede che cresceranno innanzitutto gli alimenti di origine vegetale, in particolare i sostituti della carne grazie alla loro sempre maggiore qualità. Nella stessa linea naturale e salutista, dovrebbe crescere anche il consumo di prodotti freschi e surgelati, in particolare le verdure che nel 2020 sono aumentate di uno spettacolare +33% secondo IRI. Ma non sarà l’unica linea di crescita. È in aumento anche la tendenza alla “premiumizzazione”, cioè la disponibilità del consumatore a pagare di più per prodotti percepiti come esclusivi.
Un trend che interessa soprattutto i Millennial e la Generazione Z, in particolare prodotti, identificati da una ricerca di FONA International, come cioccolato (+76%), bakery (+28), carni e pesce confezionati (+200%) e bevande calde (+16%). Bene anche spezie, condimenti e prodotti sostenibili.
Anche Food Dive ha recentemente sottolineato il trend dei prodotti salutistici con un focus particolare sui cibi funzionali che aiutano il sistema immunitario, come conseguenza dei timori innescati dalla pandemia. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 77% dei consumatori dichiara di voler fare di più per mantenersi in salute. Sempre negli USA, il 18% ha provato per la prima volta i sostituti vegetali durante la pandemia e il 92% di chi lo ha fatto intende continuare ad acquistarli. Interessanti dinamiche legate al food che gli imprenditori devono conoscere e analizzare per capire dove punta il mercato del food nell’immediato futuro.