Venerdì scorso, i leader di Francia, Spagna e Portogallo, hanno dichiarato che sarà completato entro il 2030, un ambizioso gasdotto sottomarino per portare l’idrogeno dalla penisola iberica al resto d’Europa. Il costo complessivo dell’opera sarà di circa 2,5 miliardi di euro.
L’incontro è avvenuto, ad Alicante (Spagna) poco prima del vertice EuroMed 9 che raggruppa Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna
Il progetto H2Med viene lanciato mentre l’Europa si sta affrettando a ridurre la sua dipendenza dall’energia russa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Questa decisione potrà aiutare l’Europa a passare dai combustibili fossili a un’energia più pulita.
“Il gasdotto tra Barcellona e Marsiglia, noto anche come progetto “BarMar”, una volta che sarà operativo, trasporterà due milioni di tonnellate di idrogeno all’anno, ovvero il 10% del consumo europeo previsto” è quanto dichiarato dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. “Sarà il primo grande corridoio dell’idrogeno nell’Unione europea.“
Costo del gasdotto
Il progetto costerà circa 2,5 miliardi di euro ($ 2,6 miliardi), ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro portoghese Antonio Costa.
I tre leader hanno formalmente firmato i piani alla presenza del capo della Commissione europea Ursula von der Leyen a margine di un vertice regionale dell’UE ad Alicante in Spagna.
A seguito dei colloqui, hanno anche pubblicato una tabella di marcia e una tempistica per il completamento di H2Med che sperano sarà parzialmente coperta dai fondi europei.
Secondo fonti francesi, se approvato da Bruxelles, il finanziamento europeo potrebbe coprire circa la metà del costo, 1,2 miliardi di euro. La restante parte potrebbe essere a carico dei futuri consumatori in un processo ancora da definire.
Il gasdotto sotto il Mar Mediterraneo trasporterà idrogeno verde, prodotto dall’acqua tramite elettrolisi in un processo che utilizza energia rinnovabile, ma i funzionari francesi hanno affermato di non aver escluso che l’opera possa trasportare anche idrogeno prodotto dall’energia nucleare.
Durante la conferenza stampa, è stata presentata la tabella di marcia. La costruzione inizierà nel 2025 e durerà quattro anni e otto mesi. Inoltre sono state descritte tre opzioni per il percorso del gasdotto, con quella preferita che si estende per 455 chilometri (282 miglia) a una profondità massima di quasi 2.600 metri.
Energia più pulita nel Mediterraneo
l’obiettivo di H2Med sarà quello di promuovere la decarbonizzazione dell’industria europea, offrendole un accesso su larga scala all’energia pulita da Spagna e Portogallo; I due paesi, in questo modo, sperano di diventare leader mondiali nell’idrogeno verde grazie ai loro numerosi parchi eolici e solari.
Nel presentare la tabella di marcia è emerso che “Il focus della domanda di H2 è su settori difficili da decarbonizzare, come l’industria e i trasporti, oltre al fatto che iò costo della trasmissione di H2 tramite gasdotto su lunghe distanze è da 2 a 4 volte inferiore rispetto alla trasmissione di elettricità su linee ad alta tensione”.
Il progetto presentato offre un’alternativa al defunto progetto del gasdotto MidCat del 2003 che avrebbe dovuto trasportare il gas attraverso i Pirenei dalla Spagna alla Francia.
È stato abbandonato nel 2019 per problemi di redditività e obiezioni di Parigi e delle associazioni ambientaliste.
Inizialmente, l’idea era che il gasdotto potesse traspoprtare il gas dalla penisola iberica all’Europa centrale, data l’enorme capacità di Spagna e Portogallo di trasformare il gas naturale liquefatto (GNL) che arriva nelle navi cisterna in forma di gas.
A tal proposito il primo Ministro portoghese Costa ha sottolineato che il gasdotto previsto trasporterà solo idrogeno verde.
L’8 luglio del 2020 la Commissione Europea ha pubblicato “A Hydrogen strategy for a Climate neutral Europe”, la tanto attesa strategia per l’idrogeno, complementare alla strategia e al pacchetto di misure per il Green Deal europeo, annunciato a dicembre 2019 con l’obiettivo della neutralità climatica (emissioni zero) entro il 2050. A maggio 2022, la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Layen, ha annunciato nel nuovo piano “RePower EU”, di voler raddoppiare l’obiettivo per il 2030 relativo alla produzione annuale di idrogeno verde che è stata portata a 10 milioni di tonnellate.