Tra i settori oggetto di revisione dopo l’emergenza sanitaria globale ritroviamo la mobilità pubblica e privata. Ripensare la mobilità della nostra Penisola è divenuta una priorità per le future prospettive economiche ed occupazionale. Con il protocollo d’intesa MiSE, MUR e MID si impegnano a sostenere le pubbliche amministrazioni che intendono lanciare appalti innovativi e incoraggiare la partecipazione alle gare delle piccole medie imprese, delle startup e dei centri di ricerca. Si parte con il programma Smarter Italy, già avviato con l’accordo MISE-AgID, che può contare su una dotazione finanziaria iniziale di 50 milioni di euro e prevede il lancio di gare d’appalto innovative che hanno lo scopo di soddisfare le esigenze espresse dalle città e dai borghi iniziando con tre aree d’intervento: mobilità intelligente, beni culturali, benessere delle persone. La prima giornata di confronto con imprese, startup e centri di ricerca si è svolta il 15 giugno attraverso una piattaforma digitale dedicata. Durante la giornata sono stati presentati i fabbisogni di innovazione in materia di gestione dei trasporti e logistica, per una rapida ripresa dall’emergenza coronavirus. Al termine della consultazione partirà la gara d’appalto innovativa da 20 milioni di euro, che sarà indetta nei prossimi mesi, finalizzata alla ricerca e allo sviluppo di nuovi strumenti che consentano di trovare soluzioni innovative per migliorare la mobilità in contesti diversi.
Opportunità particolarmente importanti anche per il rilancio nazionale del turismo, attraverso la riscoperta dei piccoli borghi e del patrimonio storico, artistico e culturale diffuso lungo tutto la Penisola italiana. Soluzioni innovative per il miglioramento della mobilità nei centri storici e nei piccoli borghi. Individuare soluzioni innovative di trasporto pubblico in grado di garantire gli spostamenti durante tutto l’arco della giornata, anche per soggetti a scarsa mobilità e per altre categorie svantaggiate, in centri storici e in contesti urbani sviluppatisi senza l’applicazione di un piano regolatore omogeneo e/o in contesti territoriali con orografia disomogenea. La sperimentazione delle soluzioni selezionate potrà avvenire sul territorio dei Comuni di: L’Aquila, Cagliari, Catania, Genova, Matera, Modena, Prato. Si tratta di individuare soluzioni innovative in grado di offrire una copertura capillare del territorio, garantendo gli spostamenti dei cittadini dalle loro residenze fino ai “transportation hubs” principali (stazioni principali di bus e treni) o fino ai luoghi principali della vita cittadina.
A differenza degli appalti tradizionali, attraverso gli appalti innovativi lo Stato non acquista prodotti e servizi standardizzati già disponibili sul mercato, ma stimola le aziende e il mondo della ricerca a creare nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse: sanitarie, ambientali, culturali, formative ed energetiche. Gli appalti innovativi sono individuati come strumenti essenziali per aumentare la capacità competitiva delle imprese, in grado di far crescere un’industria all’avanguardia. Queste procedure sono inoltre una leva strategica per modernizzare le infrastrutture e i servizi della Pubblica Amministrazione, nonché accrescere gli investimenti nella ricerca pubblica. La mobilità intelligente deve identificare i singoli problemi esistenti in un sistema stradale, misurare l’entità del problema stesso, identificare le possibili soluzioni e quindi metterle in atto sulla base degli strumenti e delle risorse disponibili. Un semaforo intelligente potrebbe adattarsi in base alle necessità del quartiere, un sistema mappale può offrire consigli di navigazione basati su dati real-time, un circuito metropolitano può adeguare i propri mezzi in base ai flussi previsti: un sistema intelligente è un sistema che cerca di prevedere e risolvere, e non soltanto intervenire in emergenza di fronte a problemi acclarati. L’idea di appalti innovativi è quella di stimolare nuove visioni che leghino sostenibilità con l’innovazione il trasporto. Con l’emergere della problematica del coronavirus ci si è resi conto che i servizi pubblici di trasporto e le auto private non sono strumenti sufficienti per coprire tutte le necessità esistenti e la creazione di nuovi sistemi di trasporto intermodale possono contribuire a rendere migliore il traffico metropolitano e più rapidi gli spostamenti delle persone.
L’intermodalità è uno dei processi di maggiore importanza nell’ottica di una mobilità più intelligente, poiché moltiplica le opportunità disponibili consentendo scelte mirate in base all’obiettivo ed al contesto. L’automobile non perde la sua centralità, anzi: l’auto continua a rappresentare il mezzo ideale per il cuore del viaggio e può essere luogo deputato alle ultime scelte strategiche prima di arrivare a mezzi alternativi. Invece di andare alla ricerca del tradizionale parcheggio, in futuro il guidatore affiderà l’auto ai principali snodi intermodali (in Italia Eni ha previsto di improntare sulla medesima logica le stazioni di servizio del futuro), luogo di sosta nel quale la persona abbandona un mezzo per completare il viaggio nel tratto successivo. La pianificazione urbana avrà in tal senso ruolo prioritario poiché ridisegnerà lo scenario collettivo delle città, incentrando maggiore attenzione sulla tutela del benessere e della salute dei cittadini. L’emergenza sanitaria sta ponendo molti interrogativi sulle condizioni sociali e psicologiche del cittadino all’interno delle grandi metropoli e i problemi legati al trasporto restano tra le prime priorità da affrontare per ritorno concreto alla “nuova normalità“.