La dichiarazione dei redditi del 2021 sarà un vero labirinto. Per effetto dei bonus entrati in vigore in favore di imprese e operatori economici lo scorso anno, infatti, il prospetto dedicato ai crediti d’imposta sarà infatti composto da 64 pagine di istruzioni da consultare con attenzione per individuare il codice identificativo da utilizzare fra oltre un centinaio di diverse tipologie.
Questo prospetto sarà presente in tutti i modelli dichiarativi 2021, e come da istruzioni, dovrà essere compilato da tutti i soggetti che fruiscono dei crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse alle imprese.
Per la prima volta all’interno delle dichiarazioni 2021 saranno presenti crediti d’imposta e bonus del tutto nuovi quali: il credito d’imposta per adeguamento degli ambienti di lavoro (codice I6); le spese di sanificazione e acquisto dispositivi di protezione (codice H9); il bonus affitti per negozi e botteghe (codice I1); il credito d’imposta per le commissioni relative ai pagamenti elettronici (codice H3).
Secondo le istruzioni presenti nella compilazione del quadro RU, per ciascuna agevolazione deve essere compilato un apposito modulo indicando il codice identificativo del bonus, l’ammontare del credito ricevuto e dell’eventuale credito residuo proveniente dalla dichiarazione dell’anno precedente e il credito spettante nel periodo di riferimento della dichiarazione.
E per il prossimo anno la situazione potrebbe addirittura peggiorare, dato che i nuovi bonus e crediti d’imposta concessi dal recente decreto sostegni (DL 41/2021) e quelli che verranno istituiti con i prossimi decreti emergenziali faranno crescere a dismisura l’entità di tale quadro delle dichiarazioni dei redditi delle partite iva.
Nonostante la pandemia e la necessità di agevolare le imprese, dunque, la burocrazia non conosce freni. Anzi, continua a gonfiarsi, e talvolta anche inutilmente, dato che buona parte dei dati richiesti sono già in possesso dell’amministrazione finanziaria.