Quasi il venti per cento dei programmi formativi, in tutto il mondo, sono ad oggi disponibili in lingua inglese al di fuori delle “quattro grandi” destinazioni di studio anglofone, ossia Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Canada.
La notizia arriva dai risultati di un’importante indagine chiamata The Changing Landscape of English-Taught Programmes, e pubblicata dal British Council, che analizza la crescita dei corsi di laurea messi a disposizione in lingua inglese dalle università dei paesi non anglofoni in tutto il mondo.
La ricerca globale ha identificato 27.874 programmi completi di master e bachelor insegnati in inglese al di fuori delle quattro grandi nazioni di destinazione degli studi di lingua inglese.
Fino a poco tempo fa, questi programmi formativi in lingua inglese (ETP) venivano proposti in particolare da istituti di istruzione superiore europei in Stati come i Paesi Bassi, Svezia e Danimarca, nonché da paesi anglofoni più dalle dimensioni più ridotte come l’Irlanda e la Nuova Zelanda.
Ma da gennaio 2017 le tendenze rivelano che sono le regioni cinesi e dell’Africa subsahariana ad aver riscontrato il più veloce tasso di crescita percentuale di ETP, raddoppiando la loro offerta negli ultimi cinque anni.
Il panorama sta quindi cambiando rapidamente, e vede alcune delle destinazioni che fino a ieri sono state tradizionalmente l’obiettivo per il reclutamento di studenti della lingua inglese, diventare oggi paesi in grado di richiamare studenti da tutto il mondo.
Il tema della formazione per l’apprendimento della lingua inglese è stato affrontato di recente anche in occasione del recente dibattito “La comunicazione aziendale in lingua straniera” trasmesso da Imprese del Sud per presentare una ricerca sulla conoscenza della lingua nelle aziende pugliesi condotta dal Prof. Salvatore Averna dell’Università di Bari.
In occasione di questo dibattito è intervenuta anche la Dott.ssa Caterina Passariello, Head of Institute della MACTT (Mediterranean Academy of Culture, Technology and Trade), Istituto di Alta Formazione del Mediterraneo accreditato presso le Autorità di Malta, la quale ha ricordato: “Per tutte le aziende che guardano all’estero, anche quelle di più piccole dimensioni, è fondamentale avere almeno una risorsa che possa interfacciarsi con i clienti internazionali. E la lingua inglese è quella che accomuna un po’ tutti, aiutando a superare un ostacolo iniziale nel dialogo tra fornitori e la potenziale clientela. Per questo l’apprendimento dell’inglese non solo è importante di per sé, ma dovrebbe essere calato sempre di più nel contesto lavorativo rispetto al quale un giovane desidera specializzarsi. Come MACTT abbiamo deciso di spingersi su percorsi formativi in vari ambiti e settori che siano di lingua inglese, affinché la risorsa in uscita possa abbinare una certa padronanza della lingua alla conoscenza della parte tecnica riferita alla propria materia“.
Di seguito è disponibile la presentazione completa promossa da Imprese del Sud.