L’emergenza coronavirus ha alterato i dati positivi del traffico portuale del Tirreno. Il porto di Napoli è in difficoltà soprattutto sul fronte passeggeri, in cui viene registrata una riduzione tra il 70 e l’80%. Pietro Spirito, presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale a un mese dall’inizio del lockdown ha dichiarato: “Sono difficoltà, che condividiamo con tutti i porti italiani. La pandemia determina una contrazione drammatica del traffico passeggeri. Ricordo che Napoli movimenta 9 milioni di passeggeri l’anno, tra cui i turisti delle crociere che sono completamente bloccate“.
Da quando si sono inasprite le misure di contenimento per la diffusione del virus, passando per il lockdown proclamato lo scorso 22 marzo, e poi via via fino ad oggi, si è assistito ad una rapidissima contrazione dei volumi trasportati, che nei primi due mesi del 2020 sono calati tra il 35 e il 45%. Con riferimento alla movimentazione di contenitori, Confetra sottolinea come il Nord Adriatico abbia visto punte di contrazione del 20%, mentre per il Tirreno Centro Settentrionale si è riscontrato un calo del 10/15%.
Ricordiamo che nel 2019 la crescita del traffico passeggeri verso le isole del Golfo era attestata a 7.886.716, + 2,42 % rispetto al 2018, con dinamiche differenziate di aumento nei diversi scali (+ 12, 13% per il porto di Salerno, + 5,41 % per il porto di Castellammare, + 1,25 % per il porto di Napoli). Nel 2019, il traffico container nei porti di Napoli e Salerno risultava in crescita del 5,65% rispetto al 2018, con 1.095.156 container espressi in teu movimentati.
È noto come la diffusione del Covid-19 in Europa stia rendendo particolarmente disagevole il ritiro dei carichi presso i vari terminal portuali così come sono evidenti le difficoltà sul fronte del traffico per i passeggeri. Le fabbriche sono chiuse e hanno problemi a ritirare la merce giunta sulle banchine. Il coronavirus ha provocato un blocco nella produzione dei porti italiani e del Tirreno e negli scambi con il mondo orientale e del Mediterraneo. In prospettiva, se l’epidemia sarà effettivamente controllata entro poco tempo, sia dal punto di vista della pericolosità del virus sia del contagio e della diffusione, si avrà un rallentamento dell’import export di alcuni mesi, ma se la situazione continuerà a durare, i danni potrebbero essere davvero significativi e negativamente importanti.