La Commissione europea ha lanciato un invito agli oltre 1.000 membri dell’Alleanza europea per l’idrogeno pulito per presentare progetti, tecnologie e soluzioni per l’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio. La Clean Hydrogen Alliance, presentata in concomitanza con la strategia europea per l’idrogeno, riunisce l’intera catena del valore: investitori, partner governativi, istituzionali e industriali nel tentativo di realizzare una catena di approvvigionamento completa ed efficiente per fare dell’Europa un continente leader nel settore dell’idrogeno verde. Si tratta di un passaggio importante nella costruzione di una riserva di progetti di investimento fattibili per raggiungere gli obiettivi fissati nella strategia sull’idrogeno. La scadenza per la presentazione dei progetti è il 7 maggio, e nel corso del prossimo incontro del Forum Hydrogen, il 17-18 giugno, verranno esaminati i progetti offrendo un’opportunità per il matchmaking.
L’iniziativa sull’idrogeno lanciata dalla Commissione pone l’accento sulle opportunità che il settore può garantire alle imprese italiane. Eni, Snam, Italgas, Terna ed Enel: sono tante le grandi aziende nazionali interessate a partecipare alla corsa all’idrogeno ormai partita da tempi in Europa e non solo. Tra tutte le multinazionali nostrane, quella che più spinge nella direzione dell’idrogeno verde è certamente Enel. Non a caso, visto che per il triennio 2020-2022 la big dell’energia punta al 60% di rinnovabili sulla capacità installata complessiva, a livello globale, con oltre 14 miliardi di euro di investimenti. Più rinnovabili può significare più idrogeno verde, anche se per Enel l’idrogeno è un vettore e non un competitor dell’elettrificazione. Per questo si punta a rendere competitivo prima possibile l’idrogeno da rinnovabili. Recentemente, ad esempio, Enel Green Power ha firmato un protocollo d’intesa negli Usa con NextChem (gruppo Maire Tecnimont), con l’obiettivo di creare impianti integrati per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi: ricorrendo all’energia prodotta da un impianto solare di Enel Green Power, si potrà fornire, a partire dal 2023, idrogeno verde a una bioraffineria.
In questi anni stiamo vivendo una profonda trasformazione del settore energetico europeo e dei singoli Paesi Membri, spinta dalla ormai urgente necessità di ridurre le emissioni climalteranti ed inquinanti che minacciano sempre più il nostro pianeta. Questo contesto ha provocato una serie di decisioni politiche e scelte strategiche di breve e lungo periodo degli Stati. Il 2020 è stato un anno di svolta per le politiche europee, accelerate anche dall’emergenza sanitaria che stiamo ad oggi vivendo, volte a promuovere nuove soluzioni per la salvaguardia dell’ambiente, nuovi modi di proteggere la salute dei cittadini, rivoluzionando tutti i settori economici ed energetici.
La strategia europea, e quella più realisticamente possibile, è il progressivo incremento dell’uso delle fonti rinnovabili e la loro integrazione nel sistema energetico, per conseguire l’obiettivo di riduzione del 100% delle emissioni al 2050 e parallelamente rafforzare il mercato interno e incrementare la sicurezza energetica. Questo obiettivo è stato recentemente reso ancor più sfidante per un voto al Parlamento europeo che pone dei potenziali nuovi limiti di riduzione al 2030, alzando il precedente obiettivo della riduzione delle emissioni carboniche dal 55 al 60%. In questo contesto, l’idrogeno si presenta come una soluzione chiave, complementare con altre tecnologie, per la de carbonizzazione del sistema energetico.