L’idrogeno verde continua a farsi strada, con notizie di progetti e investimenti massicci che arrivano un po’ da tutto il mondo. Ecco alcune delle più recenti novità, dopo quelle arrivate dal Marocco.
La compagnia energetica svizzera H2 Energy Europe ha acquisito un terreno di 11 ettari vicino a Esbjerg, in Danimarca, per realizzare un impianto power-to-X (PtX) con l’obiettivo di convertire l’elettricità verde in idrogeno, entro il 2024. Il gas verrebbe usato nei camion e in altri mezzi di trasporto pesanti che corrono via terra. Secondo il ministero danese degli affari esteri, il nuovo impianto PtX sarà il più grande d’Europa, e i parchi eolici offshore nel Mare del Nord garantiranno l’accesso all’elettricità verde essenziale per la produzione di idrogeno pulito.
Ma il nuovo impianto di Esbjerg non rappresenta l’unica recente novità legata allo sviluppo dell’idrogeno nel Nord Europa. La settimana scorsa, la società danese Everfuel, specializzata in infrastrutture a idrogeno verde, ha firmato un accordo con il comune di Trelleborg l’installazione di stazioni di rifornimento di idrogeno in Svezia. “L’accordo getta le basi per la prima di otto potenziali stazioni nel progetto Corridoio nordico dell’idrogeno, che è cofinanziato dal programma CEF dell’Unione europea” si legge in una nota.
Everfuel ha altresì firmato un accordo di cooperazione strategica con la società norvegese di tecnologia marittima TECO 2030 per fornire l’idrogeno verde necessario ad alimentare i sistemi a combustibile presenti nei propri cantieri dislocati in giro per il mondo, riducendo l’impatto climatico grazie ad un passaggio dai generatori diesel e generatori di celle a idrogeno verde.
Nel frattempo la compagnia energetica cinese Sinopec ha riferito dei progressi ottenuti nell’utilizzo di idrogeno, con una nuova stazione di rifornimento realizzata nella provincia di Zhejiang. L’ambizione di Sinopec è di diventare un leader dell’idrogeno, e nonostante alcune perplessità manifestate da analisti del settore, il Presidente Ma Yongsheng si è impegnato in un investimento quinquennale di 4,6 miliardi di dollari (3,9 miliardi di euro) per creare 1.000 stazioni di rifornimento di idrogeno con 200.000 tonnellate di capacità di rifornimento annuale, promettendo di ricavare questo idrogeno da energie rinnovabili e di utilizzare solo idrogeno verde per le operazioni di raffinazione.
E dalla Cina voliamo infine in Australia, dove l’Australian Energy Market Operator (AEMO) ha riferito che la produzione di idrogeno, insieme all’elettrificazione, potrebbe emergere come il principale driver per una crescita “molto rapida” della domanda di elettricità che potrebbe accelerare ulteriormente dopo il 2030. “Nel prossimo decennio, la crescita potenziale dovuta all’elettrificazione, alla produzione di idrogeno e all’industria associata a zero emissioni, sarà ancora più significativa, con il consumo [australiano] NEM [National Electricity Market] potenzialmente raddoppiato entro il 2050“.
Sempre secondo AEMO, “si prevede che entro il 2030, la crescita delle nuove industrie dell’idrogeno (acciaio verde ed esportazione) rappresenterà circa il 17% del consumo totale di energia elettrica“.