Analisti ed esperti canadesi che analizzano la ripresa economica del Paese dopo la pandemia globale guardano agli immigrati attuali e futuri come una preziosa risorsa.
Si tratta di una conclusione forse inevitabile, dato il ruolo importante che gli immigrati già oggi rivestono nella società altamente pluralistica del paese.
Il Canada ha uno dei più alti tassi di immigrazione rispetto a qualsiasi altro paese, con i residenti di prima generazione che rappresentano il 21,9% della popolazione, secondo l’ultimo censimento del 2016. L’Asia è la più grande fonte di immigrati, seguita dall’Africa e dall’Europa. Il Canada ospita anche più di mezzo milione di studenti stranieri.
L’ondata di nuovi arrivi – che prima della pandemia era di oltre 300.000 all’anno – è stata rallentata da nuove severe restrizioni ai viaggi per motivi di salute. Ma poiché i vaccini a lungo attesi stanno finalmente diventando disponibili per un numero crescente di residenti, gli analisti si aspettano una riapertura delle porte dell’immigrazione.
Harald Bauder, un esperto di immigrazione della Ryerson University di Toronto, in un’intervista al portale VOA sostiene che l’immigrazione sia necessaria, ora più che mai.
“L’immigrazione è davvero parte della soluzione per far ripartire l’economia. Come possiamo recuperare l’anno che abbiamo perso? Ho l’impressione che il prossimo sarà un anno positivo per essere un potenziale immigrante in Canada“.
L’incoraggiamento del Canada all’immigrazione parte dal Governo, che nel proprio sito web istituzionale afferma: “Gli immigrati contribuiscono alla nostra economia, non solo riempiendo i vuoti nella nostra forza lavoro e pagando le tasse, ma anche spendendo soldi in beni, alloggi e trasporti“.
L’immigrazione aiuta anche a compensare i cambiamenti demografici. Nel 2019, il tasso di fertilità in Canada è stato il più basso mai registrato.
Tuttavia, l’anno passato è stato duro per gli immigrati nel Paese nordamericano, molti dei quali hanno perso il lavoro a causa della pandemia, anche se altri hanno svolto ruoli chiave nel mantenere la salute pubblica.
“Gli immigrati hanno dato un enorme contributo all’economia nel corso della pandemia attraverso l’occupazione di posizioni lavorative essenziali e in prima linea, e continueranno ad aiutare a guidare il Canada attraverso la nostra ripresa economica“, ha detto Jennifer Watts, CEO dell’Immigrant Services Association of Nova Scotia.
Se da una parte il Canada riconosce quindi l’importanza dell’immigrazione, dall’altra è consapevole delle difficoltà vissute dalla popolazione straniera, che in molti casi nell’ultimo anno ha avuto difficoltà nell’ottenere nuovi permessi di lavoro, o nel mantenere il posto di lavoro. Ma l’idea condivisa è di aggiustare il tiro per dare al Paese una risorsa chiave per il rilancio economico.