E’ allarme su consumi e tasse: fra IMU, TARES, IVA e IRPEF, 14 miliardi in più per le imprese, che chiudono a centinaia ogni giorno.
I bilanci delle imprese sono in sofferenza (redditi medi ridotti dell’11% fra il 2007 e il 2010) e si finisce per chiudere i battenti: fra commercio al dettaglio, ristorazione e alberghi, nel 2012 hanno chiuso 253 imprese al giorno e nel 2013 si arriverà a quota 281 al giorno per un totale di 450mila unità.
E’ una vera e propria catastrofe, che si è abbattuta sul sistema produttivo italiano. Ormai il peso su imprese e famiglie di IMU, TARES ed IVA nel 2013 è insostenibile. Le aziende italiane pagano troppe tasse.
Tasse 2013
Nel biennio 2011-2012 famiglie e imprese hanno pagato 40 miliardi in più di tasse.Nel 2013 fra TARES, aumento IRPEF, servizi pubblici locali e IVA al 22% da luglio si calcolano altri 10 miliardi di imposte. Se poi l’IMU resta così com’è, bisogna aggiungere altri 24 miliardi e il conto sale a 34 miliardi in più.
- Aggravio per famiglie: 20 miliardi in totale, ovvero 800 euro per ogni nucleo.
- Aggravio per imprese: 14 miliardi, ovvero 3mila euro per ogni azienda.
Consumi
Una sintesi dei dati Confesercenti: crolla di 35 miliardi la spesa delle famiglie nel 2012, (-4% sul 2011) con un trend in ulteriore calo di 10 mld nel 2013 (-1,2%). Significa 2mila euro in meno per famiglia in due anni, con un impatto sul PIL stimabile in 0,7 punti percentuali.
Né sono più incoraggianti i dati del Rapporto “Consumi 2012″ di Confcommercio: lo scorso anno la spesa delle famiglie si è contratta del 4% – peggio ancora dal record in negativo (-3%) del ’93 – registrando il dato più nero degli ultimi 50 anni. Settori più penalizzati: Auto (e mezzi di trasporto) -12%, carburanti -7%; vacanze -5,7%, alberghi -3,9%. Le uniche voci di consumo che invece cresceranno nel 2013 sono:
- Elettrodomestici e TV: +2%.
- Altri articoli ricreativi: +1,8.
- Telefonia: +1,7%.
- Piccoli elettrodomestici: + 0,9%.
- Servizi postali: +0,5%.
Per il 2013 è atteso un nuovo calo generale dell’1% con riflessi negativi anche sull’occupazione: oltre 430mila posti persi nel biennio 2012-2013, che si sommano al milioni di posti persi fra il 2008 e il 2011. Riflessi sul PIL: il -2,1% del 2012 riporta le lancette della crescita indietro di dieci anni.
Le richieste delle imprese
- Taglio IRPEF per redditi medio bassi e IRAP per PMI
- Niente IVA al 22%.
- Abolizione IMU prima casa e immobili strumentali d’impresa .
- Revisione della riscossione coattiva dei debiti tributari favorendo la rateazione.
- Revisione TARS.
- Sostegno ai Confidi per il credito alle imprese.
- Meno costi sul lavoro e meno burocrazia.
- Meno costi a carico delle imprese per l’utilizzo della moneta elettronica.
- Più negozi di vicinato per città più sicure.
- Aperture domenicali dei negozi solo quando serve e competenze alle Regioni.
- Sostegno alle start up.
- Nuove norme su pagamenti e contratti per i prodotti agricoli e alimentari.
- Più infrastrutture per il Turismo.