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Il danno e la beffa. No ai 600 euro agli iscritti alle casse private 

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Le istituzioni italiane hanno deciso di regalare una grandissima sorpresa a tutti i liberi professionisti iscritti alle casse private, costrette a sospendere i pagamenti del Bonus 600 euro per i propri iscritti. 

La colpa è del nuovo Decreto Liquidità pubblicato l’8 aprile 2020, in Gazzetta Ufficiale. Per questo motivo, l’AdEPP, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati, ha disposto la sospensione dei pagamenti e ha deciso di non accogliere nuove istanze. Tutte le 20 Casse facenti parte dell’AdEPP hanno dunque deciso di sospendere i pagamenti e di non accogliere più nuove istanze, in attesa delle direttive ministeriali in merito.

A questo punto“, spiega l’AdEPP, “è possibile che gli enti richiedano agli iscritti che hanno presentato l’istanza di integrare la domanda con un’autocertificazione, in cui attestino di non essere titolari di redditi da lavoro dipendente. Ma è lecito pensare che ci vorrà, tra comunicazione agli iscritti, invio dell’autocertificazione e verifica dei requisiti, non meno di una settimana. Si ricorda che, tra iscritti alla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti e a quella dei Ragionieri, i soggetti che hanno fatto richiesta dell’indennità sono circa 35 mila. In totale, a tutte le Casse rientranti nel perimetro dell’AdEPP sono arrivate più di 400 mila domande“.

Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, si tratta di “una vicenda gravissima, l’ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all’universo dei liberi professionisti italiani. E anche la dimostrazione di come finanche in questo frangente drammatico l’Italia soccomba a norme che cambiano nottetempo, farraginose, spesso incomprensibili. Avevamo duramente criticato il ‘Cura Italia’ per la clamorosa disparità di trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini professionali, ma quello che succede oggi lascia davvero senza parole”, ha concluso Miani.

Si attendono le comunicazioni delle singole casse sulle prossime mosse da adottare: molto probabilmente verrà richiesta un’integrazione delle domande. Inoltre, dalle ultime informazioni disponibili risulterebbe che le varie casse sembrano muoversi singolarmente, alcune avendo già avviato i pagamenti, mentre la maggior parte sta predisponendo nuovi moduli, o aspettando istruzioni più esatte. La gran parte dei casi per la formulazione di nuove pratiche sono nei fatti sospese.

È consigliabile verificare sui siti internet dei diversi enti le comunicazioni relative alla propria cassa privata.

In piena pandemia e crisi economica lo stato italiano non trova di meglio che generare ulteriore burocrazia, certificazioni e altre domande da presentare. Il conto della mala politica in questo paese sta divenendo davvero salato, un po troppo, per definirci in uno stato di diritto. 

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