L’India rappresenta un mercato importante per l’Europa e le esportazioni indiane risultano essere di interesse per l’intero sistema occidentale. L’Unione europea è il più grande partner commerciale, la seconda destinazione per le esportazioni indiane e le istituzioni indiane vogliono rafforzare tale collaborazione. Nonostante i 46 accordi commerciali bilaterali firmati in questi anni dall’UE con 78 partner commerciali, ad oggi i due terzi degli scambi dell’UE con il resto del mondo avvengono ancora sulla base delle regole del WTO, incluso il commercio con gli Stati Uniti, la Cina, l’India e la Russia. Per avere un Organizzazione mondiale del commercio capace di aggiornare le norme per affrontare nuove sfide, come i cambiamenti climatici o l’e-commerce, e risolvere le controversie commerciali con altri paesi è del tutto essenziale aggiornare le norme internazionali del commercio. Tale prerogativa permetterebbe innanzitutto un rafforzamento delle relazioni commerciali con il mercato indiano.
Per l’Italia, l’India rappresenta un partner commerciale strategico, col quale sviluppare sinergie sia sull’onda della domanda crescente di beni di consumo di fascia alta che nell’ambito di quei settori, prodotti e know how, sui quali si focalizza il sistema Italia, che è particolarmente in grado di fornire e nei quali sarebbe proficuo avviare una collaborazione. Italia e India hanno negli ultimi anni consolidato e rafforzato le proprie relazioni, grazie anche alla similitudine dei propri sistemi imprenditoriali basati sulle piccole e medie imprese dotate di creatività e flessibilità.
È interessante notare come non siano solo Delhi e Mumbai, il principale centro finanziario, a trainare la crescita del Paese: cresce costantemente il Sud dell’India, una realtà spesso non sufficientemente nota, caratterizzata da grande vitalità economica, ottimi servizi ed infrastrutture, redditi elevati. Con un PIL complessivo di 300 miliardi di dollari, gli Stati del Sud quali Tamil Nadu, Pondicherry, Andhra Pradesh, Karnataka e Kerala contribuiscono per più del 22% al PIL indiano, assorbono il 23% degli investimenti e rappresentano circa il 28% dell’ occupazione del Subcontinente. Il tasso di urbanizzazione è superiore a quello nazionale e le punte di eccellenza sono nei settori a più alto contenuto tecnologico, quali quello automobilistico, IT e delle biotecnologie, ma anche in ambiti più tradizionali come il tessile e conciario, senza dimenticare l’innovazione in ambito agroalimentare.
Prospettive e dinamiche economiche che risultano essere interessanti anche dalle analisi macroeconomiche del mercato indiano. L’economia dell’India è cresciuta dello 0,4 per cento nel trimestre ottobre-dicembre, il terzo dell’anno fiscale 2020-21, dopo due trimestri di contrazione: -24,4 per cento nel primo e -7,3 per cento nel secondo. Dati che ha reso noto il ministero della Statistica e dell’attuazione del programma. Per l’intero esercizio, il governo si aspetta, secondo le ultime stime preliminari, una contrazione dell’otto per cento e una nuova dinamicità del mercato nel corso del 2021. In questo contesto, anche il Gruppo FS, la sua società di ingegneria, sta facendo la sua parte per creare valore condiviso sia in India, che nel nostro Paese. La scelta di FS di puntare anche sul mercato indiano diventandone, in pochi anni, uno dei player principali del comparto ingegneristico, è dovuta alla presenza di 7 progetti attualmente in corso, tra i più importanti nel paese, dalla zona dell’Himalaya, all’hub di Delhi fino alle metro di Mumbai.
Infine anche una nota azienda italiana dedicata alle soluzioni energetiche avanzate ha costruito una joint venture con un gruppo attivo nell’Engineering, Procurement e Construction (EPC) allo scopo di accelerare la diffusione dei veicoli elettrici (EV) nel subcontinente indiano. La nuova azienda commercializzerà e distribuirà soluzioni di ricarica già riconosciute a livello internazionale adattate alle esigenze dell’India. La stabilità del governo, le nuove dinamiche post emergenza sanitaria, le politiche migliorative messe in atto negli ultimi anni, la struttura bancaria consolidata e il vivace mercato dei capitali denotano un impianto finanziario che sta giungendo a maturazione e pronto ad avviare intense relazioni con il contesto europeo e con i mercati dell’eurozona.
Per il approfondire le caratteristiche del mercato indiano e sviluppare un progetto di export affidati alla consulenza di Euromed International Trade.
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