Si è svolta la cerimonia di firma del “Patto per l’Export”, durante la quale sono state illustrate le linee strategiche in materia di sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo, alla luce dell’attuale contingenza economica e sanitaria. All’evento, convocato su iniziativa del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, hanno partecipato innumerevoli membri dell’attuale Governo, nonché i principali enti preposti al sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo (tra cui Agenzia ICE, Gruppo CDP, SACE, SIMEST, Invitalia e Commissariato Generale per EXPO Dubai 2020), Confindustria e circa 20 associazioni rappresentative del sistema imprenditoriale. Dopo l’emergenza coronavirus il mondo dell’export può ritornare a correre negli scenari economici internazionali.
“Dal 14 al 21 aprile, il nostro ministero ha svolto tantissime iniziative virtuali con tavoli di lavoro dedicati a vari settori economici della nostra contemporaneità. Con il Patto per l’Export vogliamo assumerci la responsabilità di un nuovo modo di pensare all’export. Partiremo dalla comunicazione, con la creazione di un brand del Made in Italy all’estero, massimizzando l’utilizzo dei social media e del digitale per rilanciare le nostre eccellenze in 27 paesi esteri. L’Export manager e il Digital Manager saranno figure prioritarie in questo percorso quotidiano che la Farnesina ha deciso di intraprendere all’estero. Altro aspetto importante che il nostro Piano individua è quello dell’E-commerce. La vera sfida che dobbiamo affrontare è l’utilizzo del digitale per abbattere i confini geografici e politici“, ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio nella sua introduzione ai lavori svoltisi presso la Farnesina. Il ministro degli Esteri ha soffermato l’attenzione anche sull’importanza dei corsi online di formazione e perfezionamento per gli imprenditori e gli specialisti che vogliono intraprendere iniziative di digitalizzazione per le proprie attività economiche e aziendali. Altra novità emersa durante i lavori è il rapporto tra agricoltura ed export che il governo vuole rafforzare attraverso l’inserimento di esperti del settore agricolo nel mondo della diplomazia affinché si possano promuovere le eccellenze italiane all’estero.
Si tratta, ha spiegato Di Maio, di una strategia “ambiziosa ma solida” che si regge su sei pilastri: comunicazione; promozione integrata; formazione/informazione; e-commerce; sistema fieristico; finanza agevolata. Nel documento firmato si legge che il patto per l’export riassume le risorse straordinarie stanziate dal governo per circa 1,4 miliardi di euro, con cui si rafforzeranno gli strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese e si adotterà un’azione promozionale di ampio respiro. Inoltre, saranno disponibili fino a 200 miliardi di garanzie statali per le imprese italiane attivabili attraverso la Sace. Inoltre, 30 milioni saranno disponibili per un nuovo bando in materia di temporary export manager e digital export manager, a cura del ministero degli Affari esteri e Invitalia e oltre 8 milioni, in favore della rete delle Camere di commercio italiane all’estero, a valere sulle annualità del programma “True Italian Taste”, per attività di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane e di contrasto all’Italian Sounding.
A sviscerare le tematiche illustrate è stato il rappresentante alla Direzione Generale per la promozione del sistema Paese della Farnesina, l’ambasciatore Lorenzo Angeloni che ha specificato alcuni punti del Piano per l’Export: “La campagna di comunicazione avrà una portata quotidiana e sarà sviluppata attraverso sezioni social e multilingue. Dobbiamo promuovere il patrimonio italiano e le eccellenze delle nostre imprese. Lanceremo anche un Applicazione per assistere le nostre imprese e per guidarle all’Export. L’ICE guiderà il percorso del nostro Piano, incentivando la formazione per l’Export e per le imprese con approfondimenti su digitalizzazione e internazionalizzazione. Siamo consapevoli di dover intervenire sul divario digitale e occorre muoversi subito per recuperare il terreno perso nel corso degli anni con la nostra concorrenza che in questo mondo è già avanti. Dobbiamo lavorare anche sulle metodologie, con obiettivi misurabili, certi e con un monitoraggio costante delle vendite. Tale aspetto consente di promuovere le nostre imprese attraverso le armi del digitale“. Lavorare in sinergia con 129 Ambasciate e più di 80 Consolati, senza dimenticare gli innumerevoli Istituti di Cultura italiani all’Estero, per promuovere, con la combinazione del digitale e delle fiere, le nostre eccellenze all’estero. L’obiettivo è quello di trasferire sul digitale le iniziative che erano già state intraprese per l’Export e che ora devono riprendere vita anche se con modalità diverse dal passato.
“Affronteremo in modo diverso nuove sfide. Promuoveremo i nostri territori e le nostre eccellenze all’Estero. Nel 2019, oltre 44 miliardi di euro è stato il fatturato del comparto agroalimentare italiano all’estero. La pandemia ci ha messo davanti a dei cambiamenti epocali, ma le nostre attrattive potranno superare questo momento particolare che stiamo vivendo e crescere grazie ai nuovi pilastri che abbiamo deciso di lanciare con il nuovo Patto per l’Export che stiamo lanciando“, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova.
Sul metodo, riunendo in una sorta di confronto continuo tutte le associazioni di categoria in Tavolo Settoriali, si sta lavorando alla condivisione delle strategie, ascoltando le imprese, e inserendo i loro suggerimenti nel Patto: si tratta di una metodologia per certo versi innovativa, ma che dimostra la volontà inclusiva che vuole applicare la strategia del Governo.
“Abbiamo la possibilità di agire in un nuovo contesto economico, difficile, ma che può dare una scossa alla nostra economia, cogliendo le opportunità che il nostro Piano vuole dare con le agevolazioni alle imprese. Una riforma e un’assistenza pubblica alle imprese per l’estero con risorse che possono arrivare fino a 200 miliardi. Possiamo fare strategia attraverso una capacità di coordinamento tra attori pubblici e privati, imprese e regioni. Un patto, appunto, per rilanciare il successo delle nostre imprese all’estero“, ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
“Costruire una rete è fondamentale perché il coronavirus ha cambiato il mondo. Molti mercati esteri sono ricchi e pronti ad aprirsi alle merci italiane. Tale prospettiva è realizzabile grazie al nostro Piano. Noi mettiamo a disposizione la nostra rete di trasporti per le imprese di tutto il Paese. Dobbiamo riavviare la filiera dei trasporti in Europa e sviluppare competitività, soprattutto, in ambito portuale, settore fondamentale per le nostre imprese. Ricordiamo che durante l’emergenza sanitaria, la logistica nazionale ha funzionato e nessuno è rimasto senza cibo o medicine. Un piano aeroporti e un piano portuale da rilanciare accanto all’export, con la cessazione di alcuni limiti anche sul trasporto tramite gomma: si pensi alle problematiche con l’Austria. Siamo con le imprese in ogni momento e con il rilancio dell’export e dell’internazionalizzazione attraverso il nostro Piano saremo più forti“, ha dichiarato durante i lavori la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli. “Assieme a tutti gli attori principali del processo di internazionalizzazione del Sistema Paese – ha dichiarato Di Stefano – abbiamo fatto un vero e proprio ‘salto in avanti’, sia sotto il profilo del metodo, sia su di un piano prospettico, di visione strategica per il futuro“. All’incontro alla Farnesina hanno partecipato la responsabile delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, il responsabile dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini (che ha relazionato sulle importanti prospettive del Patto in relazione al rapporto che il digitale può apportare per il comportato del turismo post-coronavirus) e la responsabile per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano. Presenti alla firma anche i principali enti preposti al sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale.