Sembra uno scherzo o un classico pesce d’Aprile, invece è pura realtà. Il sito dell’Inps durante tutta la mattinata del primo aprile è stato non raggiungibile. Il website di uno dei più importanti organismi della pubblica amministrazione non è online, in tilt.
In un primo momento l’Inps aveva comunicato che dal primo aprile le domande per l’indennità da 600 euro sarebbero state valutate in ordine cronologico: tradotto, chi arriva prima prende il bonus, gli altri dovranno aspettare. Poi, in un secondo momento, ha negato il click day e cancellato l’informativa online. “L’Inps riconosce l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande” si leggeva, tenendo conto dei limiti di spesa complessivi imposti dal decreto Cura Italia (qui lo speciale di QuiFinanza), che di fatto obbligano l’Istituto a stabilire un criterio di distribuzione dei 3 miliardi stanziati.
Successivamente, dopo la vergognosa dichiarazione, ritroviamo la smentita. Ma il danno è fatto. Il sito dell’ Inps risulta non accessibile, almeno nella mattinata del primo aprile. L’Inps fa sapere di aver ricevuto, tra mezzanotte e la mattina presto del primo aprile, già 300mila domande regolari. “Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo” ha spiegato il presidente Tridico. Ribadiamo che le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il Governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre. Rassicurazioni che però si scontrano con quanto viene segnalato da molti utenti, che oltre a una generalizzata impasse sul portale, dalla tarda mattinata lamentano anche “scambi di persona” con accessi che risultano effettuati con nomi diversi da quelli reali dei richiedenti.
La domanda per il bonus autonomi deve essere presentata sul sito dell’Inps accedendo tramite lo Spid o il Pin semplificato che si può chiedere proprio per queste richieste: una procedura accelerata per ottenere il condice d’accesso, che solitamente si richiede online ma deve esser completato tramite una successiva comunicazione cartacea. In alternativa, si può usare il Contact center – numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente), oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori – o i patronati. Sono interessati all’indennità di 600 euro, introdotta dal cosiddetto decreto Cura Italia, i lavoratori autonomi, commercianti, artigiani e coltivatori diretti, i liberi professionisti non iscritti a casse di previdenza obbligatoria, i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori stagionali e quelli dello spettacolo.
Secondo le stime si tratta di una platea di 5 milioni di persone.
Intanto, nel caos generale la figuraccia è fatta. Sappiamo che non si tratta di un Pesce di Aprile ma, considerata la situazione, speravamo fosse uno scherzo perché ciò che accade è davvero preoccupante oltre che ridicolo. Giornate da ricordare quando lo stato ribadirà l’importanza di pagare le tasse per il mantenimento dei servizi.