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Il profumo italiano in Canada e le opportunità di network

Tra le categorie con prospettive di crescita migliori ci sono i prodotti per la cura pelle per il Canada, mentre per gli Stati Uniti, i prodotti di make-up, oltre che i prodotti per il corpo.

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Si è svolto un importante webinar sulla storia del profumo italiano in Canada, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto e in occasione dell’Italian Cosmetics Day in Canada. La presentazione dell’evento, alla cui realizzazione ha partecipato anche l’Accademia del Profumo di Milano è stata trasmessa, in diretta, dal Museo del Profumo di Venezia.  Il webinar ha offerto l’opportunità di partecipare ad una visita virtuale, dal vivo, del Museo del Profumo a Palazzo Mocenigo, guidata dal suo direttore, Marco Vidal. Durante i lavori è stato possibile scoprire la storia di una forma d’arte unica che ha attraversato i secoli e continua ancora oggi, affrontando, inoltre, gli sviluppi storici della produzione di profumi con Ambra Martone, Presidente dell’ Accademia del Profumo, che ha descritto l’importanza dei profumi italiani come centro internazionale dell’industria cosmetica mondiale. L’analisi e la valorizzazione della storia e della realtà del profumo italiano in Canada aiuta a capire l’importanza di implementare le iniziative settoriali per la crescita delle relazioni commerciali tra i due Paesi.

L’importante progettualità degli Italian Cosmetics Days in Canada, un progetto di valorizzazione del settore cosmetica e profumeria volto a sensibilizzare la rete di operatori economici locali e consumatori finali sull’eccellenza del Made in Italy, risulta particolarmente importante in Canada. Il progetto ha dato vita, come prima attività, ad un percorso di avvicinamento della realtà canadese a quella produttiva italiana, tramite la realizzazione di azioni di comunicazione già avutesi in occasione dell’ ICFF – Italian Contemporary Film Festival – MODA, svoltosi a Toronto il 27 luglio 2021.

Nel mercato cosmetico, Stati Uniti e Canada rappresentano insieme il 21% dei consumi mondiali, con un valore di poco inferiore agli 88 miliardi di euro registrato a fine 2015. I prodotti make-up negli Stati Uniti e Canada rappresentano la quota più ampia di consumi con il 28% del mercato globale. Anche se con un peso a valore inferiore, i cofanetti e le confezioni regalo, concentrano in questa area il 34% dei consumi mondiali, pari a 5.5 miliardi di euro.  Negli ultimi dieci anni, il Nord America ha mostrato una buona crescita delle vendite, con una variazione media, di anno su anno, rispettivamente del +3,7% del Canada e del +2,6% degli Stati Uniti. Le analisi del 2020 hanno mostrato un’inversione dei trend di crescita fino ad oggi manifestati, anche a causa dell’emergenza sanitaria, con performance a ritmi meno sostenuti da parte del Canada, con un interesse maggiore per i profumi italiani, e un’accelerazione degli Stati Uniti con attese medie di crescita di anno su anno. Tra le categorie con prospettive di crescita migliori ci sono i prodotti per la cura pelle per il Canada, mentre per gli Stati Uniti, i prodotti di make-up, oltre che i prodotti per il corpo.

Le iniziative sulla storia del profumo italiano in Canada si muovono sulla scia dell’affermazione del concetto di I-Beauty Italian Beauty. La cultura della bellezza emerge in ogni dettaglio nella nostra Penisola e, nello specifico, la produzione, si confronta costantemente con l’obiettivo di offrire un prodotto di design e ben fatto, frutto di un know-how riconosciuto al di fuori dei confini nazionali, capace di esprimere al meglio la propensione italiana alla creatività. Un fattore dal valore inestimabile che porta le aziende italiane ad affrontare ogni prodotto come un’opera d’arte, con un approccio globale, innovativo, sostenibile e multidisciplinare, attento a ogni dettaglio. Un primato che ha fruttato relazioni e sinergie economiche anche grazie agli elevati standard di qualità e ricerca scientifica legati alla produzione cosmetica nazionale, che investe circa il 6% del fatturato in ricerca e innovazione, e che esporta in tutto il mondo beni indispensabili per l’igiene, la protezione, la prevenzione, la creazione di profumi e il benessere della persona, elementi essenziali per l’espressione dell’identità italiana.

Inoltre, l’interesse commerciale per il profumo made in Italy risulta particolarmente interessante anche per le imprese canadesi interessate al mercato italiano. La produzione è distribuita in modo disomogeneo in senso geografico, con oltre il 50% dei centri produttivi e delle imprese nella regione settentrionale della Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna con circa il 10% e dal Veneto con quasi l’8%. Il nord predomina ampiamente il sud in termini di produzione. L’Italia ha sette esposizioni annuali gratuite di profumi che aiutano a diffondere le nuove fragranze al grande pubblico. L’emergenza sanitaria ha generato una metamorfosi digitale nel panorama commerciali dei profumi italiani. La crescita di questo mercato fino al 2020 è stata in parte guidata dall’aumento del suo settore e-commerce e si prevede che le vendite online eguaglieranno le vendite di persona entro il 2025. Gli uomini costituiscono il 38% del mercato italiano dei profumi, con le donne che sono i grandi consumatori in termini di valore e volume e una crescita del 4,4% nel 2019 con buone prospettive per gli successivi al 2022.

Domenico Letizia
Domenico Letizia
Giornalista.
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