Gli accordi commerciali internazionali restano una questione sempre più importante per l’economia globale, per quella europea ed in particolare per quella italiana.
Negli ultimi anni, molte intese commerciali sono state messe in pausa a causa di diversi fattori, tra cui la pandemia e le tensioni politiche. Tuttavia, nonostante questo, ci sono stati alcuni accordi che hanno avuto un forte impatto sulle economie di diversi paesi.
Uno di questi è il CETA, l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada, che, nonostante non sia ancora stato ratificato da tutti gli Stati membri, ha prodotto risultati sorprendenti soprattutto per l’agroalimentare made in Italy.
Le esportazioni italiane verso il Canada sono aumentate del 36,3% dal 2017 al 2022, con un aumento significativo delle esportazioni di prodotti agricoli, come ortofrutta trasformata (+80%), lattiero-caseario (+35%) e vino e bevande (+24%).
Questi risultati avrebbero dovuto incoraggiare la negoziazione di altri accordi bilaterali, ma purtroppo non è stato così. Le uniche due intese raggiunte dall’UE riguardano Cile e Nuova Zelanda, ma anche in questo caso la procedura di approvazione non è ancora completata.
Un altro evento che ha avuto un forte impatto commerciale sull’agroalimentare italiano è la Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. All’inizio c’era molta confusione e preoccupazione per le conseguenze che avrebbe avuto questa decisione, ma alla fine gli scambi commerciali sono tornati ai livelli pre-Brexit e oggi il Regno Unito è il primo mercato extra-UE per l’agroalimentare comunitario, con una quota del 25% del totale delle importazioni.
Nonostante questi risultati positivi, ci sono ancora molti accordi commerciali importanti che sono rimasti bloccati. Ad esempio, l’accordo con il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) è stato raggiunto nel 2019, ma non è ancora entrato in vigore a causa di molte critiche e contestazioni, soprattutto riguardanti i contingenti di importazione di prodotti zootecnici e di zucchero dal Sudamerica.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il negoziato commerciale è bloccato da diversi anni e la situazione non sembra destinata a cambiare a breve. Inoltre, la recente presidenza Biden ha messo in discussione molte delle politiche del predecessore Donald Trump, comprese le politiche commerciali. Nonostante ciò, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono aumentate negli ultimi anni, grazie anche alla forza della domanda interna americana. L’Italia resta il quinto paese esportatore verso gli Stati Uniti, con un valore di oltre 7 miliardi di euro all’anno.
Eppure, nonostante questi ostacoli, l’Italia continua ad essere un importante produttore di prodotti agroalimentari di alta qualità e un esempio di eccellenza enogastronomica.
L’agroalimentare italiano è riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di qualità, tradizione e cultura, e questo lo rende molto attrattivo per i mercati esteri. Tuttavia, per poter sfruttare appieno queste opportunità e consolidare la posizione del nostro paese sul mercato internazionale, è necessario che gli accordi commerciali bilaterali vengano finalmente conclusi e ratificati.
Il ruolo dell’Italia negli accordi commerciali
L’Italia ha sempre giocato un ruolo importante nel commercio internazionale grazie alla sua posizione geografica strategica e alla sua lunga tradizione di artigianato e produzione di beni di lusso.
Negli ultimi anni, l’importanza degli accordi commerciali internazionali per il paese è aumentata ulteriormente con l’aumento della competizione globale e l’espansione del commercio elettronico. Questi accordi, non solo aiutano a creare opportunità di espansione per le imprese italiane, ma aiutano anche a proteggere i loro interessi commerciali a livello globale.
Inoltre, contribuiscono a ridurre le barriere commerciali, aumentare la circolazione delle merci e dei servizi e, di conseguenza, aumentare la crescita economica. Con il continuo sviluppo della globalizzazione e del commercio digitale, sono diventati sempre più importanti per le imprese italiane e per il futuro economico del paese.
In ogni caso, è fondamentale che gli accordi siano sviluppati in modo equo e sostenibile, tenendo conto dell’impatto sull’ambiente, sulla salute e sulle comunità locali. In questo modo, l’Italia e l’UE possono promuovere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile a livello globale, a discapito di politiche protezionistiche che rischiano di creare solo conflitti e barriere allo scambio commerciale.
In un mondo sempre più interconnesso, gli accordi commerciali, in particolare quelli di libero scambio, sono cruciali per garantire che il commercio continui a fluire liberamente e che le economie globali prosperino. Paesi che lavorano insieme per creare un ambiente commerciale equo e trasparente possono aumentare la loro prosperità e migliorare la qualità della vita dei loro cittadini.
Per fare ciò, sarebbe importante che la politica italiana e europea dedichino maggiore attenzione e risorse a questo obiettivo.