Grazie al voucher internazionalizzazione 2021 le micro e piccole imprese potranno ottenere un contributo a fondo perduto fino a 30 mila euro (40 mila euro per le reti di imprese) per l’inserimento temporaneo in azienda di un export manager con competenze digitali. Tuttavia, il problema è che le imprese non possono aspettare i tempi della burocrazia e i rallentamenti alla progettualità intrapresa sembrano essere davvero tanti. Ogni impresa può presentare domanda una sola volta e non è possibile effettuare una richiesta da parte delle imprese che hanno già richiesto o ricevuto un altro contributo pubblico per le medesime voci di spesa. Per l’inserimento nell’elenco dell’albo, i Tem (che dovranno avere una partita Iva da almeno 2 anni ed aver realizzato con successo almeno 5 progetti di export) potranno inviare la domanda dalle dal 18 marzo e fino 6 maggio 2021. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per le imprese che abbiano stipulato un contratto di consulenza di importo superiore a 30 mila euro.
Dai calcoli degli esperti e degli export manager, se tutto andrà bene le imprese riceveranno l’erogazione del contributo nel lontano ottobre del 2022. Inoltre, le aziende non potranno scegliere liberamente un export manager, e grazie al bando avranno a disposizione un elenco ministeriale di Exportmanager e di Società TEM che vedrà l’esclusione di numerosi professionisti e società di consulenza. Non solo. Le polemiche sono innumerevoli poiché centinaia di professionisti che avendo partecipato ai corsi ICE per D-TEM e digital export manager si aspettavano di essere automaticamente inseriti fra gli Export Manager accreditati nel bando non hanno trovato espresso tale desiderio. Infine, gli export manager devono essere in possesso di almeno due certificazioni sull’utilizzo di strumenti digitali di marketing, tra quelle rilasciate da Hubspot Academy (livelli intermedio o avanzato), Facebook Blueprint, Google e Microsoft. Il possesso delle predette certificazioni e attestato al Ministero.
In alternativa alla suddetta opportunità, vi sono molte occasioni di voucher a contributo parziale messi a disposizione dalle Regioni. Ma anche in questo caso non tutte le imprese riusciranno ad ottenere il contributo, e molte già in partenza non hanno intenzione di presentare domanda e attendere i tempi della burocrazia per l’erogazione e la rendicontazione.
Per questo Euromed International Trade nelle ultime settimane ha lanciato una proposta speciale, per l’occasione rivolta non solo in termini di affiancamento verso chi intende partecipare ai percorsi di internazionalizzazione, ma anche a tutte le imprese in cerca di una valida alternativa. Dopo una valutazione attenta dell’impresa e delle sue peculiarità, nonché dei mercati che più si prestano ad accogliere una peculiare attività di export, la società di consulenza redigerà un progetto che punterà a massimizzare in termini economici le attività di internazionalizzazione, portando l’impresa a sostenere per lo stesso investimento economico scontato dal voucher a contributo parziale.
In alternativa dunque al voucher a contributo parziale, l’impresa potrà contare su un progetto qualitativo abbattendone i costi, per un investimento totale che, inclusa la spesa per il servizio di consulenza, alla fine risulterà equivalente a quello sostenuto con lo sconto apportato del voucher TEM: un modo per supportare ed ottimizzare processi aziendali collegati ad un progetto per l’internazionalizzazione, divenuto oggi una priorità per le imprese italiane che devono ripensare alla ripartenza economica e non alle problematiche della burocrazia italiana.