“Nel primo trimestre 2019, in Campania, hanno chiuso 137 imprese al giorno“. Un dato allarmante secondo le stime diffuse da Unioncamere-InfoCamere. Una situazione che non è variata nel corso degli anni e che sta generando fuga da capitali sociali e mentali dalla Campania. Nel 2018, le assunzioni nel settore privato, sono state 4.597.299, l’anno precedente era ancora più basso del 6,5%. Negli ultimi mesi, a partire dalle opportunità occupazioni legate alla blue economy, che abbiamo recentemente sviscerato con l’aiuto dell’armatore napoletano Salvatore Lauro, è emerso di come la Campania necessiti di nuove figure specializzate in nuovi settori che coniugano sviluppo, tecnologia e sostenibilità.
Purtroppo le infrastrutture educative e la formazione universitaria non sembra rispecchiare tale cambiamento.
Sulle opportunità legate alla cantieristica e alle nuove specializzazioni lavorative è intervenuto anche Severino Nappi, Presidente Associazione Nord Sud.
“Il lavoro ci sarebbe, addirittura seimila nuovi posti in tre anni. Ma le nostre ragazze e i nostri ragazzi non sono preparati per svolgerlo. Magari hanno studiato molti anni per poi rimanere disoccupati mentre le aziende cercano e non trovano lavoratori specializzati. L’allarme dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, accende i riflettori sulla differenza tra domanda e offerta di lavoro che contraddistingue in negativo il mercato del nostro Paese, in particolare al Sud. Da assessore al lavoro della Campania avevo avviato il ragionamento, proprio con Fincantieri, per costituire nella nostra Regione il polo italiano della formazione delle professioni della cantieristica navale. Con Vincenzo De Luca tutto è purtroppo restato lettera morta. Quando il prossimo anno torneremo al governo, rafforzati dalla sensibilità ribadita oggi, realizzeremo questo progetto“.
Sono quasi 200.000 le imprese dell’economia blu, distribuite all’interno di vari settori di attività che animano l’intero indotto dell’economia del mare.