L’influenza della Cina nei Balcani continua a crescere e la comunità internazionale osserva con molta attenzione il fenomeno. La collaborazione universitaria è al centro delle dinamiche relazionali tra i Balcani e la Cina. Un recentissimo progetto universitario ha sollevato l’attenzione sull’influenza della Cina nel contesto universitario ungherese. Un progetto che ha suscitato numerose polemiche a causa della non trasparenza degli atti e delle modalità di cooperazione accademica. Inoltre, una recente problematica è stata sollevata anche in Serbia, dove l’influenza della Cina, continua a crescere e dove alcuni giornalisti provano a fare luce sulla solidità di tali legami. I giornalisti di Radio Free Europe, Reid Standish, Ljudmila Cvetkovic e Maja Zivanovic, hanno posto l’attenzione sui programmi culturali e formativi alla base degli accordi, denunciando la scarsa trasparenza pubblica sugli atti dell’avvenuta collaborazione.
Attualmente, Pechino gode di un legame fortissimo con la Serbia e con il presidente Aleksandar Vucic. I due paesi stanno rafforzando la collaborazione universitaria e sono ben tre le autorevoli università della Serbia che hanno adoperato iniziative e scelte accademiche in linea con la Cina. Le università serbe sono l’Università di Belgrado, l’Università di Novi Sad e l’Università di Nis che hanno firmato un accordo di cooperazione con l’Università Jiao Tong di Shanghai, sviluppando una partnership culturale, accademica e formativa. A colpi di cooperazione culturale, scambi universitari e miliardi di dollari, Pechino ha racimolato infrastrutture, come il porto del Pireo in Grecia, approfittando della crisi del debito e moltiplicando il credito nei Balcani per progetti che non avrebbero ottenuto altri finanziamenti. Un’influenza che ha inquietato sempre di più l’Europa.
La posta in gioco è principalmente geopolitica, ed è in questo modo che dev’essere analizzata la vicenda. L’Europa ha ignorato per troppo tempo i Balcani. Altre problematiche provengono anche da alcune regioni che avevano posto fiducia sulle politiche della Cina e ora chiedono aiuto all’Europa. Nel corso del mese di Giugno del 2021, il Montenegro dovrà iniziare a ripagare il debito al governo cinese, ma non solo non ha denaro per ripagare la Cina, ma la grande opera autostradale per cui si è intrapresa la collaborazione non è stata realizzata. A costruire l’autostrada doveva essere un’azienda cinese, la China Road & Bridge Corporation: il prestito è stato concesso a patto che fosse un’azienda cinese con materiali e lavoratori cinesi a occuparsi del progetto. Ma questa azienda non è riuscita a concludere l’autostrada e ha generato debiti per lo stato balcanico. L’influenza cinese nella regione è da monitorare costantemente come le politiche accademiche intraprese nei Balcani.