Interessanti prospettive economiche e di scambi culturali sembrano emergere tra la Georgia e la Campania. In una mia recente intervista all’Ambasciatore Neno Gabelia, rappresentante in Italia dei “Giovani Ambasciatori” della Georgia, pubblicata dal quotidiano Cronache di Napoli e da Cronache di Caserta, emerge che tra la nostra penisola e la Georgia ci sono rapporti economici di ottimo livello, il che si spiega in gran parte per la conoscenza nel paese del Caucaso per il “made in Italy”.
L’Italia e il suo stile di vita rappresentano da tempo un sicuro punto di riferimento per buona parte della società georgiana e innumerevoli sono i rapporti di cooperazione, di conoscenza e i legami culturali. I prodotti italiani godono in Georgia di ottima fama e ciò vale sia per i prodotti che costituiscono la tipica espressione dell’Italian style, con interessanti opportunità di collaborazione economica, che per quelli a contenuto tecnologico. Nell’intervista l’ambasciatrice dichiara:
“Sono state tante volte a Napoli e anche a Caserta ma non sono mai stata a Capri, dicono che sia bellissima. Per me il meridione è un’altra Italia, con un carattere diverso, un’ Italia tutta da scoprire. Ogni anno sono diverse le università che partecipano a scambi culturali tra Italia e Georgia, tra le quali voglio ricordare l’Università degli Studi di Catania, l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università degli Studi della Tuscia, l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, l’Universita di Trento, l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e l’Universita Degli Studi di Chieti e Pescara.
Non solo gli studenti possono partecipare a tale network, ma anche i professori che possono visitare diverse università della Repubblica di Georgia. Personalmente, collaboro con la Georgian Technical University di Tbilisi, dove abbiamo organizzato per ben tre volte diverse conferenze, seminari e workshop con docenti italiani provenienti dall’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università di Bologna e l’Università di Napoli. Nelle università napoletane si sono laureati numerosi studenti della Georgia che poi sono tornati in patria. Inoltre, so che l’Università “L’Orientale” di Napoli collabora con l’Università Statale di Tbilisi da più di 10 anni. La Georgia rimarrà sempre al fianco dell’Italia, a cui è legata da una lunga storia di amicizia”.
La Georgia ha un’antica tradizione di viticoltura ed è uno dei centri di coltivazione della vite più antichi. Già gli autori dell’antichità citano le viti e i vini del Caucaso. Tuttavia, ci lega non solo il nostro passato, ma anche il nostro futuro comune. Entrambi i paesi condividono valori comuni, così come la visione dell’Europa, libera e pacifica. L’Italia e la Georgia hanno a lungo mantenuto relazioni economiche solide, sia a livello pubblico che tra organizzazioni imprenditoriali, mentre in termini di scambi l’Italia è il quarto partner georgiano in Europa e il decimo a livello mondiale.
La corretta strategia di marketing implementata negli ultimi anni si è riflessa direttamente sugli indicatori di esportazione. Nel 2018, il paese ha esportato circa 86,2 milioni di bottiglie (0,75 l) in 53 paesi, un record negli ultimi 30 anni.