SACE, la società per azioni del gruppo italiano a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario, ha pubblicato la mappa dei rischi per le aziende italiane esportatrici evidenziando le destinazioni problematiche e i fattori di potenziale pericolo. Dal report della SACE viene evidenziato che “l’aumento più pronunciato riguarda i rischi di credito, a causa degli impatti economici della pandemia, ferma restando una forte attenzione alle tensioni politico-sociali e alla sostenibilità riflesse dagli altri indicatori“.
Nel 2020 si è accumulata una mole di 24 mila miliardi che ha portato il debito complessivo a raggiungere quota 281 mila miliardi, pari al 355% del Pil globale e in netto aumento rispetto al 320% raggiunto nel 2019. Le economie più deboli sono state in qualche modo aiutate: il Fmi ha esteso linee di credito ad hoc fornendo liquidità per 32,3 miliardi di dollari in 83 Paesi, di cui circa 16,7 miliardi verso l’Africa Subsahariana, circa 5,4 miliardi verso l’America Latina e circa 3,9 miliardi verso il Medio Oriente e il Nord Africa. Anche i Paesi membri del G20 si sono mossi con l’iniziativa di sospensione del servizio sul debito per concedere alle economie più fragili e alle conseguenze dello shock un ridimensionamento del debito a parità di valore.
Dei 194 Paesi analizzati nel report della SACE, solo in 22 diminuisce il livello di rischio. Sono 52 i Paesi stabili e ben 120 quelli in peggioramento. “Questo deterioramento è riscontrabile soprattutto nella componente sovrana per effetto del forte incremento dei livelli di debito pubblico“. A preoccupare è soprattutto l’Africa Subsahariana con l’area Nord africana e mediorientale, in particolare è lo Zambia riportare il maggior incremento dello score del rischio. La Russia e i Paesi dell’area come Lituania e Ucraina hanno beneficiato di una relativa stabilità e di minori restrizioni imposte all’economia. Per l’America Latina, in un contesto generalmente meno buono, pesa la rapida successione di elezioni nel corso dell’anno: Ecuador ed El Salvador a febbraio, Perù ad aprile, Messico a luglio, Argentina a ottobre e Cile a novembre.
Una menzione particolare è dedicata a due economie avanzate: Regno Unito e Stati Uniti, che “hanno segnato un aumento delle tensioni politico-sociali, sebbene in un contesto di rischiosità complessivamente più basso rispetto alle altre aree geografiche“. India e Cina tra i meno performanti in efficienza sotto il profilo energetico, accompagnati dai Paesi dell’Africa Subsahariana.
I Paesi europei e Paesi asiatici quali Giappone, Corea del Sud, Cina e Vietnam dominano il ranking di elettrificazione dei consumi. Euromed International Trade propone alle imprese del network, impegnate e desiderose di entrare sui mercati internazionali, un’offerta completa di servizi integrati.
In questo scenario d’incertezza, spiega il dossier della SACE, si fanno strada aspettative di ripresa per il 2021 e per il biennio successivo, sebbene a tassi meno sostenuti che in passato. Nel selezionare e scegliere la cornice più adatta agli incontri di affari, Euromed International Trade individua le figure imprenditoriali e professionali che le imprese italiane ricercano.
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