La Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, ha incontrato i vertici UNCI e UNCI Agroalimentare presso un impianto di acquacoltura e coltivazione sperimentale di alghe appartenente al Cariglia Group.
A causa di impegni istituzionali era assente il presidente nazionale di UNCI Cav. Pasquale Amico, che ha designato come suo rappresentante il dott. Domenico Annese. Presente il presidente nazionale UNCI Agroalimentare, Gennaro Scognamiglio.
La location ha chiaramente suggerito di affrontare primariamente problematiche afferenti l’acquacoltura, attività sussidiaria della pesca a mare che contribuisce in maniera determinante alla produzione ittica Made in Italy. L’acquacoltura è diventata terreno fertile per professionalità di eccellenza offrendo moltissime opportunità ai giovani che hanno voglia di inserirsi in contesti lavorativi nuovi e stimolanti.
Parliamo di un comparto sicuramente all’avanguardia, soprattutto in riferimento a quei principi di sostenibilità, ambientale ed economica, che oggi più che mai contribuiscono a una produzione agroalimentare di eccellenza.
L’intero ciclo produttivo realizzato attraverso gli impianti di allevamento permette di diminuire, se non eliminare, lo sfruttamento di materie prime, ridurre i costi di produzione e aumentare i profitti. Dunque le aziende dedite all’acquacoltura possono dare luogo a una produzione di tipo circolare che viene oggi preferito al modello lineare, considerato da superare ma di cui si possono conservare saperi e competenze.
Profitto per aziende e lavoratori, salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali: principi cari alla Blu Economy e anche ad UNCI Agroalimentare. Si è infatti da poco concluso un inteso ciclo di attività formativa proprio dedicato alla sostenibilità della pesca, destinato a tutti gli operatori della filiera ittica e finanziato da fondi FEAMP.
A tal proposito, l’incontro e’ stata occasione di confronto su un argomento delicato e di strettissima attualità: la rimodulazione dei fondi FEAMP e la necessità di semplificare iter procedurali ancora eccessivamente arzigogolati.
Più volte UNCI Agroalimentare ha sottolineato che le piccole e medie imprese hanno bisogno di essere poste nelle condizioni di lavorare e produrre: politiche di sviluppo e programmazioni economiche devono prevedere snellimenti e sburocratizzazione, soprattutto in un delicato momento storico come questo che stiamo vivendo.
All’incontro col ministro Bellanova erano presenti molti operatori del settore acquacoltura,ma non mancavano pescatori e imprenditori ittici. Tra gli argomenti toccati, il tema della pesca del rossetto e del cicerello: pesche sottoposte a sperimentazione in special modo in Liguria, Toscana, Calabria e anche in Puglia. Nello specifico sono state argomentate le opportunità legate a un piano di gestione per la pesca della sardella.
”E’ stato un incontro fortemente voluto dalla nostra Associazione e accettato con piacere dalla Ministra Bellanova. Tanti sono stati gli spunti che speriamo di approfondire meglio anche in altre sedi e in altri contesti. Il settore della pesca aveva già problemi strutturali importanti, e l’emergenza epidemiologica non ha fatto altro che acuirli. Bisogna fare tanto, le premesse ci sono, l’impegno anche. Speriamo di poter contare anche su fondi e sostegni concreti per il comparto” ha concluso Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.
Comunicato stampa ricevuto da UNCI Agroalimentare