L’Olanda continua a sorprendere il continente europeo per l’innovazione e la ricerca scientifica in supporto della green economy. Il paese ha annunciato l’avvio dei lavori del più grande arcipelago fotovoltaico “mobile” al mondo: i moduli installati nel progetto Floating Solar che saranno capaci di ruotare seguendo lo spostamento del sole, esattamente come i girasoli.
Il sito sorgerà nella riserva naturale di Andijk, nel Nord dell’Olanda, e sarà composto da 15 isolotti, per un totale di 73.500 moduli fotovoltaici.
Il progetto prenderà il via appena conclusa la stagione delle migrazioni degli uccelli acquatici con la costruzione dei primi 3 isolotti, ognuno dei quali avrà un diametro di 140 metri.
Il termine della prima fase dei lavori è previsto per novembre 2019. Ogni isolotto verrà collegato a 3 boe di ancoraggio che, tramite un cavo, faranno roteare il complesso di moduli fotovoltaici: un semplice espediente che permetterà la “cattura” del 30% di raggi solari in più rispetto ai tradizionali moduli statici.
Una nuova proposta proveniente dai Paesi Bassi che insegue il pacchetto legislativo sulla tutela ambientale che prevede di dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2030 e arrivare quasi all’annullamento entro il 2050. Tale processo giuridico comprende la fissazione di obiettivi in linea con il meccanismo di revisione previsto dell’Accordo di Parigi.
Il progetto di legge include anche l’istituzione di una “Giornata del clima”, da tenersi ogni anni, un evento nazionale in cui il ministero dell’energia e del clima fornirà un aggiornamento sui progressi compiuti dall’Olanda verso gli obiettivi climatici.
I Paesi Bassi sono tra i 14 Stati membri che hanno chiesto all’UE di aumentare il proprio impegno sul clima in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C.
In questo senso, la COP 24 sul climate change, svoltasi a dicembre 2018 a Katowice, in Polonia è una sorta di cartina tornasole per comprendere le opportunità e le proposte provenienti dall’Olanda. Il forte impegno verso la green economy del governo dei Paesi Bassi, già nel 2013, aveva ottenuto la meritata considerazione internazionale quando fu siglato un “accordo sull’energia” con circa quaranta organizzazioni indipendenti, al fine di promuovere iniziative “green” nell’ambito dell’energia, dell’isolamento termico degli edifici e della riduzione del CO2.
L’economia “green” viene definita un modello di sviluppo economico, dove l’impatto ambientale è essenziale. Si tratta di ridisegnare interi processi economici e produttivi cercando di massimizzare le capacità di rendimento, migliorando il risultato finale.
Tutte le varie fasi di un processo produttivo devono essere monitorate, con particolare attenzione agli sprechi del consumo e alla produzione di rifiuti non trasformabili in altri materiali. Un modello economico e produttivo alternativo a quello lineare è realizzabile, valorizzando le risorse disponibili, i prodotti a km 0 e soprattutto, l’ambiente in cui viviamo.
L’economia verde permette di trovare una soluzione promuovendo uno sviluppo sostenibile. Le politiche olandesi meritano quindi la nostra massima attenzione.