Il continente africano al centro del dibattito attuale sull’internazionalizzazione. Un nuovo accordo di collaborazione è stato sottoscritto tra la Banca Ubae, specializzata nel Trade Finance, e Simest, società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti che insieme a Sace assicura il sostegno finanziario all’export e all’internazionalizzazione delle imprese italiane. La partnership ha l’obiettivo di sviluppare e promuovere nuove iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende italiane nei Paesi esteri dove entrambi gli Istituti operano e, in particolare, in quelli dell’Africa, del Medio oriente e del sub-continente Indiano. L’intesa punta a promuovere attività comuni in termini promozionali e commerciali, a valutare e assistere progetti imprenditoriali di comune interesse e a facilitare l’accesso da parte delle aziende italiane ai programmi nazionali e sovranazionali disponibili nei Paesi “target”. Nel 2016 l’Africa rappresentava il 12% sul totale delle esportazioni elettrotecniche ed elettroniche italiane rivolte ai mercati extra UE.
Nel periodo 2007-2016 l’export di tecnologie ANIE verso l’Africa è cresciuto a un tasso medio annuo pari al 3%. Il Governo ghanese si è posto l’obiettivo di raddoppiare la quota di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili, raggiungendo il 10% sul totale entro il 2020 e sono attesi interventi anche nell’ambito delle reti elettriche, con l’obiettivo di raggiungere il pieno accesso all’elettricità per la popolazione locale entro il 2020. La realizzazione di nuove infrastrutture risulta quindi essere un asset strategico di trasformazione per l’intero Paese dove, nell’ultimo decennio, il mercato dell’Energia è stato caratterizzato da un importante cambiamento e dove si stima che, per effetto di fenomeni di urbanizzazione, i consumi elettrici cresceranno annualmente del 7% nel prossimo decennio.
L’Africa, con una popolazione di 1,2 miliardi abitanti che raddoppierà entro il 2050, è il mercato del futuro prossimo e merita più attenzione da parte delle PMI italiane che, per dimensioni aziendali, leadership tecnologica e know-how, possono giocare un ruolo importante soprattutto in molti settori chiave per il Made in Italy. Un Pil complessivo di 2,5 miliardi di dollari e 1,2 miliardi di persone: l’Africa non è una. Sono 54 paesi diversi, ognuno con un suo pacchetto di legami con il resto del mondo e opportunità commerciali diverse da cogliere. Avere una visione realistica delle prospettive di business offerte dai molti Paesi Africani e delle peculiarità socio-economiche che le regolano è molto importante per le imprese italiane interessate a guardare e comprendere le prospettive economiche legate al continente.