Comunicare efficacemente il food è un lavoro particolarmente impegnativo e difficile. Al contrario degli altri settori è molto importante emozionare, e per fare questo serve inevitabilmente coinvolgere i cinque sensi, suscitare emozioni. Per descrivere al meglio un prodotto, farne sentire il gusto, il profumo, le sensazioni tattili e trasmetterne la qualità, vi è la necessità della giusta creatività che permette di utilizzare immagini evocative, le giuste parole e la giusta grafica. Insomma, un mix perfetto tra creatività e strategia. Anche nel settore food, secondo i dati raccolti nel gennaio 2019 da We Are Social, complessivamente Facebook è di gran lunga il canale social maggiormente utilizzato (più di 2 miliardi di utenti attivi), seguito da YouTube, mentre viene registrata una grandissima crescita dei servizi di messaggistica istantanea.
Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Snapchat offrono strumenti per poter acquistare sulle rispettive applicazioni i prodotti mostrati sulle loro pagine. Secondo un’indagine di Aimia sulla propensione di acquisto tramite Social Media, il 56% dei consumatori ha dichiarato di seguire i loro marchi preferiti sui Social col fine di trovare articoli in vendita, il 31% ha invece affermato di navigare sui Social Network con l’intenzione specifica di trovare nuovi prodotti da acquistare. I Social Media sono diventati lo strumento favorito di molte aziende del settore agroalimentare per fare marketing e comunicazione. Il settore alimentare sembrerebbe abbastanza avanti nell’adozione del digitale e, in effetti, risultati come quelli della survey “Le ere digitali della comunicazione food” confermano che in quasi il 68% delle aziende del settore food, con fatturato aggregato di 10 miliardi, la digitalizzazione è stata frutto di un lavoro strategico continuativo più che di singole iniziative isolate o campagne specifiche su singoli brand. Tuttavia, ancora oggi, più di un’azienda del food su due non destinerebbe a tutto ciò che rientra nella categoria “comunicazione digitale” più del 3% del budget a disposizione, con oltre il 26% che addirittura spende meno dell’1%. Un errore gravissimo se si vuole imparare ad osservare la concorrenza, che sia locale o estera.
D’altronde, il settore del food è in grande espansione e questo fa sì che aumenti anche la competizione tra i ristoranti o le attività commerciali che fanno parte di questo settore. Pubblicare foto reali e belle, attrarre l’attenzione e la curiosità degli utenti. Per questo è necessario rivolgersi a professionisti per realizzare set fotografici di grande impatto e qualità. Le immagini potranno essere usate come sfondi per il proprio sito web, e andranno ad alimentare la gallery dei canali social. Ogni singolo euro di investimento in tale settore, risulterà utile successivamente. Sui social, infatti, i contenuti visivi hanno più interazioni di quelli testuali. Creare un proprio website o affidarsi ad esperti come le agenzie di comunicazione legate all’export e alla promozione digitale è una soluzione vincente sia per fidelizzare i clienti sia per conquistare la SERP di Google, indicizzando i propri contenuti. Ricette, curiosità, storie legate al food, sondaggi, novità dal mondo culinario, approfondimenti dettagliati o divertenti, nuove proposte di menù, appuntamenti ed eventi permettono di esprimere l’anima del locale e del brand. Il food storytelling è uno strumento indispensabile per raggiungere i propri obiettivi di marketing. Per parlare di cibo in maniera efficace occorre costruire una strategia in grado di arricchire l’esperienza d’acquisto.
Un’agenzia di comunicazione dedicata al mondo, alle novità e alle nuove proposte digitali del food ha una visione strategica e, soprattutto, ha gli strumenti per sviluppare un piano di comunicazione integrato. Unire le competenze del marketing, della comunicazione, del design e del web alla passione per il cibo e quindi alla promozione del made in Italy, diffondendo ovunque le potenzialità delle eccellenze italiane. Il food è un settore in rapida evoluzione, che subisce metamorfosi anche in rapporto ad altri settori commerciali e sociali. Si pensi al rapporto tra cibo e arte, moda e design o alle tantissime campagne per le la promozione dell’export. Nella nostra attualità il cibo è uno strumento anche per riscoprire la storia e la cultura di un territorio.