Il Canada è tra i protagonisti del dibattito ai lavori del “Milano Green Forum MGF” dove ha mostrato i progressi e le conquiste nei settori delle politiche del commercio e dell’istruzione, promuovendo un dialogo costruttivo con governi, amministratori, ricercatori e rappresentanti di industria, della scienza e della tecnologia, università e innovatori. Ospiti autorevoli del Forum, il ministro canadese dell’Ambiente e del Cambiamento climatico, Jonathan Wilkinson, e il presidente di Ecotech Québec, Denis Leclerc che hanno analizzato le politiche del paese in rapporto ad economia, commercio e sostenibilità.
Denis Leclerc ha relazionato sulle nuove prospettive che il Canada sta intraprendendo per sviluppare economia innovativa e sostenibile, in modo da coniugare la crescita economica con la protezione ambientale, dove governo, università e industria contribuiscono alla realizzazione di un futuro green. La lotta al cambiamento climatico è una priorità nazionale e internazionale che tocca tutti i settori ed è permeata nella società canadese. Si prevede che l’attività globale di tecnologia green supererà i 2,5 trilioni di dollari entro il 2022. In quanto primo tra i Paesi G20 per innovazione e produzione di soluzioni green, il Canada è ben posizionato per cogliere le opportunità che questa crescita presenta sia nel Paese che all’estero.
Scienziati e innovatori canadesi hanno già dimostrato la loro capacità di sostenere attraverso lo sviluppo di tecnologie verdi rivoluzionarie la transizione del Paese verso un’economia a basse emissioni di carbonio, consentendo alle industrie di ottenere migliori risultati ambientali e maggiore competitività. Durante i lavori è stato ricordato che ben tredici società canadesi si sono classificate per il terzo anno consecutivo tra le prime 100 del Global Cleantech. Lavorando in sinergia con l’industria, le università e i college del Canada hanno sviluppato programmi specificamente incentrati sulle competenze green, sempre più richieste in tutti i settori economici chiave.
Denis Leclerc ha ribadito che a partire dalla strategia europea Farm2Fork ci sono tre grandi sfide che l’agricoltura del futuro dovrà affrontare. “La domanda di cibo sta crescendo ed entro il 2050 tale crescita aumenterà del 70%. La seconda sfida riguarda la disponibilità di cibo e terreno che vediamo ridursi drasticamente anno dopo anno a causa del cambiamento climatico e delle politiche di urbanizzazione di massa. La terza sfida è rappresentata dalle emissioni di gas serra e l’agricoltura, la deforestazione e l’utilizzo intensivo del suolo rappresentano, insieme, la seconda causa maggiore di emissioni nocive dopo lo sfruttamento energetico. Il Canada ha terreni, acqua e anche una politica fiscale che tassa lo spreco e il consumo eccessivo. Il Canada è il quarto maggiore esportare globale di prodotti agricoli, per un valore di 60 miliardi di dollari all’anno. Il settore da lavoro ad un canadese su otto“, ribadisce il presidente di Ecotech Québec. Un grande settore che il Canada vuole valorizzare e migliorare. Tali sfide possono rappresentare anche delle opportunità per nuove idee e soluzioni innovative che possono avere un impatto a livello globale, sviluppando nuove sinergie nel food, in tema di sicurezza alimentare, tracciabilità e sostenibilità.
“In questo nuovo mondo segnato dalla pandemia abbiamo bisogno di politiche di sicurezza alimentare e di tracciabilità. Dobbiamo essere protagonisti di una pressione globale per ridurre l’impronta umana sull’ambiente. La tecnologia in agricoltura rappresenta la prossima ondata di innovazione e assicurando l’innovazione del settore e della pratiche agricole. Pensiamo alla riduzione del consumo di suolo, all’utilizzo dei pesticidi e alla sicurezza dell’accesso al cibo. Un’applicazione futura per le nostre imprese che prevede l’alta tecnologia e l’agricoltura di precisione attraverso l’utilizzo di sensori, l’ analisi dei dati da remoto e in tempo reale. Ottimizzare l’utilizzo dell’acqua e dei nutrienti per i terreni“, ribadisce Denis Leclerc.
Tale innovazione vuol dire utilizzare sistematicamente droni, satelliti e sensori sotterranei per migliorare le condizioni di lavoro e il tempo delle coltivazioni. “Utilizzare macchinari innovativi e di trasporto intelligenti per produrre e distribuire cibo. L’innovazione nel settore diverrà sempre più essenziale per molti paesi così come si potrà sempre più accedere alle limitate risorse del nostro globo. Lo spreco alimentare causa problemi economici, danneggia le risorse alimentari, intensifica i problemi della sicurezza alimentare. Gli esperti ci dicono che ogni anno nel mondo circa un terzo del cibo prodotto viene sprecato e perso. In Canada abbiamo dei super cluster, uno di questi è Industries Canada che sta investendo sul settore privato per implementare innovazione nel settore agroalimentare, fra cui la genomica, le tecnologie di produzione e l’informazione“, ribadisce Denis Leclerc.
Sostanzialmente, una nuova generazione di agricoltori avrà bisogno di nuove competenze a abilità. Una sfida che riguarda il mondo dell’agricoltura e della produzione del cibo. Un’economia interconnessa incentrata sull’analisi dei dati. Il rapporto tra il Canada e l’Europa è importante perché da tale collaborazione nasce la promozione dell’export in Europa. Stiamo analizzando una percentuale del 60% delle importazioni agroalimentari dall’Europa. “L’accordo commerciale del Ceta contribuirà alla crescita economica e alla transizione ecologica dell’Europa e del Canada. Possiamo dire che ci sono opportunità per una crescita futura attraverso l’innovazione tecnologica e la sfida comune del Green Deal. Con il Ceta possiamo sviluppare tecnologie per l’agricoltura, strumenti e innovazione efficiente per l’utilizzo dell’acqua, efficienza energetica, riduzione dell’impatto ambientale e controllo delle emissioni di gas serra“, conclude Denis Leclerc.
Il Canada e l’Europa possono dunque sviluppare nuove tecnologie comuni per la crescita e il bene di entrambi i continenti e dell’intero globo.
Le politiche di cooperazione politico-economica tra le due realtà sono seguite passo passo dai consulenti di Euromed International Trade, pronti a condividere con le imprese le relative opportunità di sviluppo.
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