L’Ippovia del Tenna è un percorso ciclo ippo pedonabile che si snoda lungo l’asta fluviale del Tenna, un fiume che scorre per 70 km nel sud delle Marche e nasce dal Monte Priora per sfociare nel Mare Adriatico.
Annunciata nel 2018, ha preso il via nel 2019 l’ippovia del Tenna.
Probabilmente, la prima nelle Marche. Probabilmente, quella che darà il segnale verde ad altre ippovie lungo le vallate rasenti i fiumi. Risposta turistica, trasversale, unica per ora e che addiziona più aspetti.
Il progetto pilota è stato rodato il 4 e 5 maggio 2019. Una quindicina di cavalieri ai quali si aggiunti escursionisti e ciclisti ha risalito il fiume Tenna, da Piane di Montegiorgio a Montefortino.
L’itinerario si è snodato accanto al fiume. Due giorni e mezzo di cavallo e la meta è stata raggiunta. I comuni lambiti: Montegiorgio, Belmonte Piceno, Servigliano, Falerone, Monte San Martino, Smerillo, Amandola e Montefortino. Al seguito della comitiva c’erano un veterinario e un maniscalco. (Per ogni informazione è possibile visitare il sito web https://galee.eu/
oppure il canale social https://www.instagram.com/galeesibilline/ ).
L’iniziativa doveva essere riproposta qualche mese dopo con l’itinerario completo: partenza da Porto Sant’Elpidio, variante possibile Santa Maria a Mare di Fermo, arrivo sempre a Montefortino.
Per l’inclemenza del tempo è stata rinviata. In questo caso i giorni sarebbero stati 4/5 e i comuni, oltre a quelli dell’ultimo tratto già sopra citati, sarebbero stati Porto Sant’ Elpidio, Sant’ Elpidio a Mare, Monte Urano, Fermo, Magliano di Tenna, Rapagnano e Grottazzolina. Già individuate dieci stazioni di posta mobili: luoghi per far riposare i cavalli e dar loro ristoro. Cinque invece quelle fisse.
E la trasversalità di cui s’accennava?
Innanzitutto, i cavalli e i loro amanti. Un richiamo ampio e caratteristico per la Terra di Marca che degli equini se ne intende. Pensate al grande ippodromo San Paolo di Piane di Montegiorgio o al colle di San Liberato dove si svolgeva annualmente, sino a 70/80 anni fa, una grande fiera dei quadrupedi.
Poi la natura, il panorama, il rispetto dell’ambiente e la riscoperta dei borghi. Infine, il richiamo religioso. Che sia Porto Sant’Elpidio o Fermo, il via alla cavalcata sarà dato da un santuario: quello de La Corva o quello di Santa Maria a Mare, per raggiungere poi l’importantissimo e magnificamente restaurato Santuario della Madonna dell’Ambro, dopo aver sostato presso l’abbazia di San Ruffino di Amandola.
Altro tassello: il fiume.
Se ne parla solo per le esondazioni o, al contrario, per la mancanza d’acque. Eppure, i nostri fiumi sino a mezzo secolo fa erano densi di storie e di leggende, di pescatori e di ragazzi che vi si tuffavano per il bagno. Una cultura sparita in pochi decenni. Ecco, l’Ippovia del Tenna mette insieme queste tessere.
Cosa ci guadagnano le comunità locali?
Le soste e i pernottamenti porteranno cavalieri, ciclisti e podisti a usufruire di alloggi; i pranzi e le cene verranno effettuati nelle trattorie locali; la traversata offrirà la possibilità di scattare foto, che diverranno promozione, e visitare le bellezze architettoniche e artistiche; gli arrivi consentiranno di acquistare oggetti ricordo per parenti e amici.
Chiudo con Lindo Ferretti, che ha dedicato un’opera ai quadrupedi: Saga. Ferretti canta: «Un fuoco, un cavallo vicino, comincia il cammino».
Un lavoro fondamentale per un turismo equestre sempre in continua crescita, un impegno però, che non poteva prescindere dalla cura e il rispetto degli animali. Per questo sono disponibili i numeri di telefono di due veterinari e ben tre maniscalchi.
Le Marche sono uno scrigno tutto da scoprire e farlo a cavallo, in bici o facendo trekking è davvero entusiasmante. Vi aspetto!