Si è svolto, organizzato dall’ENEA e attraverso un incontro in modalità online, la presentazione del volume “Dialogo nell’Agroalimentare“, un Osservatorio per individuare in modo condiviso problematiche, attori, possibili soluzioni e prospettive di collaborazione per creare futuri migliori. L’evento si è svolto come un momento di confronto sulla sostenibilità del sistema agroalimentare. L’Osservatorio sul Dialogo nel Sistema Agroalimentare, promosso da Federazione dei Dottori in Agraria e Forestali, Passiinsieme, Rete del Festival Cerealia ed ENEA, ha cercato di elaborare possibili soluzioni alle difficoltà di dialogo emerse negli ultimi anni tra gli attori del sistema agroalimentare e nel mondo della ricerca scientifica. L’idea è quella di sviluppare, con un approccio partecipativo da facilitatori professionisti, l’importanza della stesura di un manifesto sull’agroalimentare e l’individuazione di una serie di obiettivi ed azioni condivise, pensate per la sostenibilità del sistema agroalimentare. La larga e diversificata partecipazione di portatori di interesse ha reso il percorso molto ricco in termini di confronto, costruzione del consenso, chiarificazione dei termini del problema, individuazione di possibili soluzioni.
Tale pubblicazione documenta in modo fedele il percorso e i risultati ottenuti dall’Osservatorio. La metodologia partecipativa utilizzata consente, inoltre, una riflessione sui possibili percorsi da seguire per l’accettabilità sociale dei risultati della ricerca, testimoniando come il dialogo sia un requisito essenziale per il funzionamento della società in generale. Ai lavori hanno partecipato Paola Sarcina, Direttore Cerealia Festival, Daniele Rossi, Chairman Ricerca e Sviluppo – COPA COGECA, Carlo Hausmann, Direttore Generale – AGRO Camera, Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA e Paola Carrabba, Studi Analisi e Valutazioni– ENEA, Andrea Sonnino, Presidente – FIDAF. Facilitatore della discussione è stato Massimo Curatella, con l’introduzione di Massimo Iannetta dell’Enea.
Massimo Iannetta dell’Enea nell’introduzione ha ribadito: “Le attività di ricerca e innovazione sono ritornare al centro dell’attenzione con la pandemia. La politica statunitense, ad esempio, sembra disconnessa dai traguardi che riesce a compire la scienza. In Italia, invece, l’attenzione sull’agroalimentare resta constante e dobbiamo continuare a sviluppare tale sinergia e collaborazione nel settore agroalimentare“. Durante i lavori è stata espressa l’importanza di unire le culture e le numerose diete del Mediterraneo, generare una rete di soggetti dell’agroalimentare e combattere attraverso l’economica condivisa le numerose fake news che attanagliano il mondo dell’alimentazione. Sul tema dell’agroalimentare e delle fake news molta attenzione è stata dedicata da Paola Sarcina che ha confermato l’importanza di svolgere attività e ricerca con l’Osservatorio e con la rete creatasi nel Mediterraneo.
Andrea Sonnino ha ribadito: “Abbiamo analizzato un problema complesso. Il problema è dovuto dal rapporto tra scienza, politica ed operatori economici che non esiste più. Il pubblico spesso è bombardato dalle informazioni, molte anche false, e ciò comporta una difficoltà nell’intraprendere decisioni difficili nel mondo dell’agroalimentare. Il livello di confusione che giunge tutti i giorni ai consumatori è enorme ed è per questo che nasce l’idea di un Osservatorio sul dialogo nell’agroalimentare tentando di trovare soluzioni e proposte alle tematiche citate. Ricercatori, professori, giornalisti, operatori economici e produttori agricoli devono agire insieme per la crescita sostenibile e consapevole del settore agroalimentare. Abbiamo cercato di utilizzare tutte le metodologie di ricerca e di approccio alle informazioni collettive per promuovere la collaborazione e per la formazione di un prodotto di ricerca importante ed incisivo nel mondo dell’alimentare, partendo da un clima di fiducia interno e di ricerca dettagliata e precisa. Oggi, abbiamo riconosciuto che è divenuto importante sostenere lo sviluppo sostenibile nel mondo dell’agroalimentare attraverso un dialogo continuo e appassionato. Azioni ed obiettivi specifici che possono essere sviluppati per raggiungere tale scopo. Delle raccomandazioni anche per le singole categorie e per gli opinionisti. La pubblicazione che abbiamo prodotto è disponibile online ed è una panoramica precisa su ciò che rappresenta l’attualità del mondo alimentare, fornendo a chi è interessato dati precisi e i risultati raggiunti. La metodologia partecipativa utilizzata consente una riflessione sui possibili percorsi da seguire per l’accettabilità sociale dei risultati della ricerca, testimoniando di come il dialogo sia un requisito essenziale per il funzionamento della società in generale“.
Tutti i relatori hanno convenuto sull’importanza del dialogo nel settore agroalimentare per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile che possono essere intrapresi solo con l’aiuto e la consapevolezza di tutti gli attori della filiera. Angelo Riccaboni della Fondazione Prima ha soffermato l’attenzione sull’innovazione dichiarando: “La strategia Europea spinge sulla transazione sostenibile dell’agrifood avendo presente la componete innovazione e digitale come punto cardine per lo sviluppo del settore. Promuove la ricerca e l’innovazione in settori chiave come la gestione efficiente delle risorse idriche, l’agricoltura sostenibile e la filiera agroalimentare dà un importante contributo allo sviluppo del Mediterraneo nel settore agrifood anche in termini di diplomazia scientifica“.
Per non far fallire le proposte che si possono avanzare bisogna lavorare bene e coinvolgere il maggior numero di portatori d’interesse possibile, giungendo a dei buon punti di compresso. A volte, anche nel mondo alimentare, le soluzioni che appaiono migliori non rappresentano la migliore strategia di approccio ma se sono condivise è una vittoria importante. Riuscire far proprio il punto di vista di tutti gli attori della filiera agroalimentare è assolutamente importante per la crescita del settore. Paola Carrabba ha ricordato: “L’Italia è un paese dalla ricchezza assoluta in termini di diversità dei territori e tale diversità è anche nelle culture alimentari e ciò porta ad avere una diversificazione di problematiche, approcci e pensieri. Ecco perché il dialogo diventa importante nella gestione del fallimento ed ecco perché a volte mancano le sinergie per la crescita dei territori di tutta la nostra Penisola. Solo il compromesso e il dialogo può sintetizzare le diverse visioni e proposte“.