Le Fiere da sempre rappresentano importanti occasioni di network e confronto per le imprese e per i consumatori. Le ultime settimane vedono l’emergere di buone notizie per le fiere e per gli organizzatori fieristici, tra i soggetti più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia. Il 5 maggio, la Commissione europea ha approvato l’aumento dei fondi destinati al regime di aiuti che compensa i costi fissi sostenuti dalle fiere e non coperti da utili o da altre fonti. L’aiuto prevede un contributo pari al 70% dei costi fissi non coperti (per un massimo di 10 milioni di euro) indirizzato alle società a responsabilità limitata che gestiscono aree fieristiche e agli organizzatori di eventi fieristici che, a causa dell’epidemia, hanno registrato una diminuzione del fatturato di almeno il 30% tra marzo 2020 e febbraio 2021, rispetto allo stesso periodo del 2019.
Lo scopo del regime è, dunque, quello di mitigare le difficoltà economiche e le carenze di liquidità che i beneficiari stanno affrontando in seguito della sospensione o riduzione della loro attività imprenditoriale a causa della pandemia e delle restrizioni varate dal governo per limitare i contagi. Per Bruxelles il regime è in linea con le condizioni stabilite nel Quadro temporaneo sugli aiuti di stato, visto che il contributo non supera i 10 milioni di euro per beneficiario e sarà concesso entro il 31 dicembre 2021.
La Fiera è uno strumento commerciale e di marketing di fondamentale importanza per le imprese di molti settori produttivi e come tale la sua pianificazione riveste un ruolo importante anche ai fini del budget aziendale. L’aumento costante della concorrenza ed un mercato sempre più saturo di prodotti fanno sì che una partecipazione oppure un’organizzazione non certosina e priva di una pianificazione adeguata e di una preparazione ad hoc porti a risultati non soddisfacenti. Anche le più recenti analisi confermano come la fiera sia lo strumento di marketing principale per le imprese. Analizzando il campo delle imprese che hanno nel B2B il proprio mercato di sbocco, non sono molti gli strumenti di comunicazione disponibili: la pubblicità nelle riviste specializzate, la diffusione di newsletter, la comunicazione online ai clienti attuali e potenziali attraverso la forza vendita e le fiere in presenza o virtuali.
In Italia, gli operatori fieristici chiedono al governo di “imitare” il modello tedesco che, inserendo l’emergenza sanitaria tra gli “eventi di natura eccezionale”, ha superato il vincolo degli aiuti concedibili ai propri operatori. La richiesta è quella di mitigare le difficoltà economiche e le carenze di liquidità che i beneficiari stanno affrontando in seguito della sospensione o riduzione della loro attività imprenditoriale a causa della pandemia e delle restrizioni varate dal governo per limitare i contagi.
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