Le esportazioni italiane con il Made in Italy, verso i mercati internazionali stanno vivendo una solida crescita, dimostrando la forza e l’attrattiva delle imprese italiane all’estero.
Secondo i dati Istat analizzati da WineNews, il settore vitivinicolo italiano ha accelerato le sue esportazioni, registrando una crescita del +3,6% nel mese di febbraio 2023, per un totale di 1,05 miliardi di euro. Nonostante un lieve calo dei volumi (-0,8%), il settore ha mostrato una performance positiva.
I mercati chiave del made in Italy, come Stati Uniti e Germania, hanno continuato a crescere in modo costante, sebbene a un ritmo leggermente inferiore rispetto a gennaio. Al contrario, Canada e Gran Bretagna hanno affrontato difficoltà nel primo trimestre del 2023, cercando però di recuperare terreno dopo un inizio di anno complicato. Il Canada ha registrato una flessione del -22,3%, mentre la Gran Bretagna ha subito un significativo calo del -17,2%.
Analizzando i mercati specifici del made in italy, le importazioni di vino italiano in Francia hanno continuato a crescere in modo sorprendente, registrando un aumento del +24% a febbraio, per un totale di 38,8 milioni di euro. La Germania ha importato 169,7 milioni di euro di vino italiano nel primo bimestre del 2023, segnando un aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i Paesi Bassi hanno mostrato una crescita solida (+6,9%), raggiungendo i 32,2 milioni di euro di vino italiano importato.
Il Made in Italy si consolida in altri settori industriali. L’esempio della Regione Marche
Oltre al settore vitivinicolo, anche l’industria meccanica italiana ha continuato a crescere in modo significativo. Secondo i dati presentati da Anima Confindustria, l’export del settore nel 2022 è aumentato del +11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 34,9 miliardi di euro. Le esportazioni dell’industria meccanica made in italy sono guidate principalmente dall’area UE27, seguita dai paesi europei non appartenenti all’UE e dall’America settentrionale. Gli Stati Uniti si confermano come il principale mercato di destinazione, con un valore di 4 miliardi di euro, registrando un aumento del 27,5% rispetto all’anno precedente.
La regione Marche, con un’industria manifatturiera in transizione, ha sorprendentemente registrato una crescita significativa nelle esportazioni nel 2022. L’export è aumentato del 19,8% rispetto all’anno precedente, segnalando una possibile crescita strutturale del settore. È importante notare che questo aumento non include l’impatto eccezionale del settore farmaceutico, che ha registrato un aumento del 481% grazie alle attività dello stabilimento Pfizer ad Ascoli Piceno.
Questo ha portato a un aumento dell’occupazione nell’industria e nel settore delle costruzioni, contribuendo a migliorare il tasso di occupazione complessivo e a ridurre la disoccupazione, compresa quella giovanile.
Stabilizzare l’export del Made in Italy. Questa la sfida del futuro.
Questa crescita delle esportazioni italiane in diversi settori dimostra la forza e l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Tuttavia, affinché questa crescita sia sostenibile nel lungo termine, è necessario un adeguato supporto da parte dello Stato per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese.
L’incremento delle esportazioni non solo nel settore vitivinicolo, ma anche nell’industria meccanica e in altri comparti manifatturieri, conferma la resilienza e la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali. L’Italia continua a dimostrare una grande capacità di adattamento alle sfide globali, spingendo avanti l’economia del paese attraverso l’export.
Nonostante le difficoltà e le incertezze presenti sul mercato interno ed estero, le esportazioni italiane stanno vivendo una crescita costante in diversi settori. È importante sottolineare il ruolo cruciale dello Stato nel proteggere e valorizzare l’industria meccanica italiana, considerata un’eccellenza nel panorama internazionale. Il supporto governativo è fondamentale per consentire alle imprese di affrontare le sfide attuali, come l’evoluzione tecnologica e la digitalizzazione, che sono essenziali per mantenere l’alta competitività sui mercati esteri.
Solo così l’Italia potrà mantenere l’alta competitività e sfruttare le opportunità offerte dal mercato globale.