Con una circolare firmata nei giorni scorsi, da Matteo Salvini, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha fornito importanti chiarimenti interpretativi e alcune prime indicazioni operative sul regime giuridico applicabile agli affidamenti relativi a procedure afferenti alle opere finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Piano nazionale complementare successivamente al 1 luglio 2023.
Il nuovo codice dei contratti pubblici, il dlgs 36/2023, è entrato quasi interamente in vigore a partire dal 1 luglio, sostituendo il precedente dlgs 50/2016.
In riferimento ai Pnrr e Pnc, l’art. 225, comma 8, del nuovo codice dei contratti ha generato dubbi interpretativi, dando origine a due letture opposte:
- l’applicazione del dlgs 50 come derogato dall’attuale normativa emergenziale, richiamata esplicitamente dall’art. 225, comma 8 del nuovo codice, anche dopo il 1° luglio;
- l’applicazione delle deroghe previste dal dl 77/2021 e dl 13/2023 alle disposizioni del dlgs 36, corrispondenti a quelle del vecchio codice, come stabilito dall’art. 226, comma 5 del nuovo codice. Finora, la seconda tesi ha prevalso, ma avrebbe comportato complessità e ritardi per l’aggiornamento dei progetti e la gestione delle procedure di gara.
La circolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, condivisa anche con la Presidenza del Consiglio e con l’Anac, sostiene invece la prima tesi, precisando che “il portato normativo della disposizione di cui all’articolo 225, comma 8 sopra richiamata, conferma, anche in vigenza del nuovo codice, la specialità sia delle disposizioni derogatorie al d.lgs. n. 50 del 2016 introdotte ai sensi del d.1. n. 77 del 2021 per le opere Pnrr e assimilate, sia dei rinvii al medesimo decreto legislativo e ai relativi atti attuativi operati dallo stesso d.l. n. 77 del 2021, i cui effetti vengono espressamente fatti salvi anche successivamente al 1 luglio 2023”.
Un altro chiarimento riguarda il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti per le gare Pnrr e Pnc: anche in questo caso, si applica la disciplina derogatoria prevista dall’art. 1, comma 2 del dl 32/2019, come modificato dall’art. 52 comma 1, lett. 1.2 del dl 77, fino al 31 dicembre 2023. Pertanto, fino a tale data, per gli interventi Pnrr e assimilati, non si applica il sistema di qualificazione del nuovo codice degli appalti (artt. 62 e 63).
L’impatto del nuovo Codice dei Contratti
Nel corso degli anni, il processo amministrativo e la disciplina della contrattualistica pubblica hanno subito influenze reciproche e modifiche. Il nuovo codice dei contratti pubblici, entrato in vigore il 1° aprile 2023, presenta importanti novità in termini di garanzie per la partecipazione alle gare e del principio di tutela dell’affidamento.
In tema di garanzie, il nuovo codice prevede che la garanzia fideiussoria debba essere emessa e firmata digitalmente e verificabile telematicamente. Tuttavia, per la prestazione della cauzione in caso di tutela cautelare, non sono previste disposizioni analoghe per la garanzia fideiussoria in formato digitale.
La codificazione del principio di tutela dell’affidamento ha determinato importanti risvolti giurisdizionali, limitando la possibilità per l’operatore economico aggiudicatario di ottenere un rimedio risarcitorio per equivalente, limitato all’interesse negativo, in caso di affidamento basato sull’operato dell’amministrazione.
Il nuovo codice contiene anche norme processuali che influiscono sulle forme di tutela riconosciute e sugli aspetti tecnico-procedurali del rito. Il Consiglio di Stato ha presentato una relazione sulle ricadute del nuovo codice dei contratti pubblici sul processo amministrativo, evidenziando l’interconnessione tra le due discipline.
Non vi è dubbio che la circolare firmata da Matteo Salvini fornisce importanti chiarimenti sul regime giuridico applicabile alle gare Pnrr e Pnc, confermando l’applicazione del dlgs 50 come derogato e delle disposizioni emergenziali anche dopo il 1° luglio 2023. Inoltre, vengono precisate le modalità di qualificazione delle stazioni appaltanti e vengono presentate le novità in materia di garanzie e tutela dell’affidamento introdotte dal nuovo codice dei contratti pubblici.