Il direttore dell’agenzia francese di sviluppo (AFD) in Marocco, Mihoub Mezouaghi, ha rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa marocchina MAP per fare il punto sull’impatto del cambiamento climatico, i nuovi modelli di sviluppo, le ripercussioni della crisi sanitaria e le attività dell’agenzia nel Regno nordafricano.
A cinque anni dalla firma degli Accordi di Parigi sul clima, Mezouaghi ha sottolineato l’imperativo di accelerare la transizione dei modelli di sviluppo, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti in termini di emissioni di gas a effetto serra: “La traiettoria sulle previsioni di aumento delle temperature non è stata ancora invertita, e questo è in parte dovuto all’insufficiente mobilitazione di finanziamenti per il clima. Per avvicinarsi alla neutralità del carbonio entro il 2050, che corrisponderebbe a un aumento della temperatura di solo 1,5°C, bisogna investire tra i 4.000 e i 5.000 miliardi di dollari nella transizione ecologica del mondo. Oggi, i finanziamenti per il clima sono stimati a soli 400-500 miliardi di dollari all’anno. Motivo per cui AFD ha riunito quasi 450 banche pubbliche di sviluppo, lo scorso Novembre, per allineare le nostre agende sul clima. Il Marocco è un paese fortemente impegnato nella transizione verso le energie rinnovabili. Il prossimo passo è quello di decarbonizzare ulteriormente l’economia marocchina per rafforzare la sua resilienza, ma anche per approfittare delle importanti opportunità portate dai cambiamenti nel mercato europeo, che sarà esso stesso più aperto ai beni a bassa emissione di carbonio. In questo senso, il New Green Deal e la strategia Power to X, fortemente sostenuta dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri, offrono un fertile quadro strategico bilaterale per adattare l’intera catena del valore industriale e agricolo, a monte fornendo al tessuto economico energia a basso contenuto di carbonio e a valle con metodi di produzione e consumo meno energivori.“
In merito alle attività dell’Agenzia in Marocco nel 2020, Mihoub Mezouaghi ha rimarcato i cospicui finanziamenti garantiti agli operatori pubblici e al settore bancario per un importo che raggiungerà tra i 300 e i 350 milioni di euro entro la fine dell’anno, un aumento di oltre il 30% rispetto al 2019. Al termine dell’ultimo biennio saranno stati firmati accordi di finanziamento per un importo di quasi 900 milioni di euro, e 2 miliardi di euro nel quadriennio 2017-2021. “In termini qualitativi – ha aggiunto – stiamo diversificando il nostro dialogo di partenariato su nuovi temi innovativi, come il lancio di un programma statale di start-up, il sostegno alle industrie culturali e creative o la promozione del contributo socio-economico dello sport, così come il coordinamento della riflessione strategica sulle politiche pubbliche con il Ministero degli Affari Esteri. Le nuove priorità riguardano principalmente l’economia della vita (salute, protezione sociale e accesso a servizi pubblici di qualità), l’economia verde (conservazione della biodiversità e delle risorse naturali) e l’economia pulita (decarbonizzazione delle economie e delle società).“
Gli obiettivi lungimiranti di due partner strategici nel Mediterraneo come Francia e Marocco, confermano la bontà di guardare al Mediterraneo come macroarea strategica di rilancio economico per il futuro post emergenza.