Nonostante l’emergere e la diffusione della pandemia sanitaria, il Canada è riuscito a mantenere un’economia florida e in continua crescita, come conferma l’indagine Better Life Initiative dell’Ocse. I settori con più richiesta di personale sono quello turistico, dei trasporti e dell’industria energetica, oltre l’emergere del settore legato alla lavorazione del legno. Il governo ha recentemente pubblicato un report aggiornato con le professioni più richieste in Canada, le aree con minor tasso di disoccupazione e i settori in sviluppo. Come già accennato, tra le opportunità crescenti del paese troviamo anche la lavorazione e la produzione di prodotti in legno. A tal riguardo una recente sentenza permetterà di regolare e generare ulteriori opportunità in tutto il contesto nord americano.
Ottawa si aspetta che Washington rispetti la sentenza dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) contro i dazi statunitensi imposti sui prodotti di legname canadese. Lo ha dichiarato, in una nota, il ministro delle Piccole imprese, della promozione delle esportazioni e del commercio internazionale Mary Ng. “Il governo del Canada accoglie con favore la sentenza unanime dell’Organizzazione mondiale del commercio secondo cui i dazi compensativi degli Stati Uniti contro il legname di conifere canadese non sono coerenti con gli obblighi Omc degli Stati Uniti“, leggiamo da un comunicato stampa diffuso dal ministero. “Il Canada si aspetta che gli Stati Uniti rispettino i propri obblighi dell’Omc. I dazi statunitensi sul legname di conifere canadese non devono persistere“, ha ribadito il ministro. Il ministro ha affermato che le tariffe statunitensi hanno causato danni ingiustificati all’industria canadese e ai consumatori statunitensi. “Il settore forestale canadese sostiene centinaia di migliaia di posti di lavoro della classe media per i canadesi che lavorano sodo nelle comunità di tutto il nostro paese, e noi li difenderemo sempre“.
Va ribadito che negli ultimi anni, il Canada ha visto un aumento dell’uso del legname come materiale da costruzione per progetti di edilizia su larga scala. Appena un decennio fa, molti consideravano il legname una pessima alternativa ai materiali più tradizionali come il cemento e l’acciaio. Il legno non era visto come strutturalmente affidabile o abbastanza resistente al fuoco. La tecnologia applicata a tale lavorazione e una nuova visione del prodotto sta rendendo il materiale ancora più appetibile per il mercato interno e per le esportazioni. Il Canada per qualche tempo ha fatto da apripista per i progetti di legno massiccio. Nel 2017, l’Università della British Columbia ha terminato la costruzione di Brock Commons, una residenza studentesca di 18 piani, la prima al mondo ad essere costruita quasi interamente in legno. Invece, l’Università di Toronto sta progettando una torre di 14 piani in legno per il suo campus in centro. Questi due progetti, come molti altri in corso in tutto il paese e nel resto del globo, sono stati guidati da architetti, costruttori e ingegneri che comprendono il potenziale della costruzione in legno.
Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, il legno massiccio ha delle caratteristiche davvero importanti: cattura l’anidride carbonica, invece di rilasciarla come fanno il cemento e l’acciaio. Ad esempio, si stima che l’uso di legno massiccio per Brock Commons a Vancouver abbia catturato 1.753 tonnellate di carbonio e prevenuto le emissioni di ulteriori 679 tonnellate. Ciò equivale all’incirca a 500 auto tolte dalla strada per un anno intero. Toronto ha il potenziale per costruire il primo quartiere al mondo interamente realizzato con questo incredibile materiale. I benefici economici andrebbero ben oltre la Quayside. Il progetto rivitalizzerebbe il settore manifatturiero del legname canadese, che è rimasto indietro rispetto agli altri paesi, nonostante l’abbondanza di foreste certificate.
Ricordiamo che nel paese l’industria del legno è particolarmente importante, riuscendo a generare opportunità di investimento e di business soprattutto per i settore economici legati al legno, in particolare l’industria della carta e quella della cellulosa. Opportunità che anche le imprese italiane devono conoscere, apprendere, approfondire e sviluppare, con accordi e partnership con il Canada.
Anche nell’avvio di star up innovative, sostenibili, legate alla circular economy e alla scoperta di nuovi prodotti innovativi, come le recenti produzioni in legno avviate in Canada, Euromed International Trade fornisce ai nuovi imprenditori le competenze necessarie nelle fasi di inizio di attività imprenditoriali e di cooperazione con l’economia canadese.