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Protezione brevetti: il 50% dei proventi resta all’inventore

Maggiori tutele per ideatori e creatori nello sfruttamento commerciale delle loro invenzioni

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Un intervento organico a tutela della proprietà industriale che punta a rafforzare la competitività tecnologica e digitale delle imprese e dei centri di ricerca nazionali facilitando e valorizzando la conoscenza, l’uso e la diffusione del sistema di protezione di brevetti al fine di incentivare gli investimenti e il trasferimento tecnologico delle invenzioni dal mondo della ricerca a quello produttivo.

E’ quanto viene delineato nel disegno di legge di revisione del Codice di proprietà industriale, approvato ieri al Consiglio dei ministri, che si inquadra all’interno del Piano strategico di riforma del sistema della proprietà industriale e dei brevetti definito dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti lo scorso giugno, dopo una apposita consultazione pubblica, e per la cui realizzazione sono stati anche destinati 30 milioni di euro dal PNRR.

Come spiegato da ItaliaOggi.it, il disegno di legge prevede che “il 50% degli incassi derivanti dallo sfruttamento commerciale di una invenzione dovrà restare all’inventore. Giro di vite anche per la protezione dei marchi: non potranno essere depositati nuovi segni distintivi in violazione delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche protette. Sarà, inoltre, possibile effettuare sequestri di prodotti contraffatti nelle fiere. E arriva anche un’ulteriore protezione temporanea e «registrata» per il design (disegni e foto), oltre a quelle già previste dalla legge per il design non registrato (tre anni) e registrato (25 anni).”

“Con l’approvazione di questo provvedimento si raggiunge un’altra importante tappa dell’azione del Governo e del Mise per promuovere la cultura dell’innovazione e degli strumenti a difesa dei diritti di proprietà industriale che, attraverso la protezione delle idee e delle invenzioni, assicurano alle imprese del made in Italy un importante vantaggio competitivo sui mercati”, dichiara il ministro Giorgetti.

Con questi interventi l’Italia è stata infatti tra i paesi europei all’avanguardia nel rispondere all’impulso della Commissione europea formulato con il Piano d’azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza. 

Tra le novità introdotte con la revisione del Codice si rileva una maggiore semplificazione e digitalizzazione nelle procedure amministrative dinanzi all’Uibm, la protezione temporanea di disegni e modelli nell’ambito delle fiere, la possibilità di posticipare il pagamento delle tasse brevettuali riconoscendo la protezione fin dalla data di presentazione della domanda, il rafforzamento del controllo preventivo sulle domande di brevetto utili per la difesa dello Stato nonchè un rafforzamento della tutela delle indicazioni geografiche e denominazioni di origine dei prodotti rispetto a fenomeni imitativi.

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