Il dl Fiscale cancella la norma del decreto Cura Italia che attribuiva allo Stato l’onere economico delle quarantene, sia per la quota a carico dei datori di lavoro che per quella a carico dell’Inps.
Le quarantene dei lavoratori dipendenti per contagio da Covid-19, dunque, che prima erano equiparate a una malattia, da oggi sono completamente a carico delle aziende per tre giorni, e a metà tra le aziende stesse e l’Inps dal quarto al ventesimo giorno, considerando che la durata media di una quarantena è di circa due settimane
La doccia fredda per il mondo delle imprese è già quantificata: le stime della relazione tecnica al dl Fiscale ipotizzano che gli imprenditori non avranno rimborsi per complessivi 198 milioni di euro per il 2020 e 183 milioni per il 2021. Ai quali si aggiungono la metà dei rimborsi degli oneri di malattia dopo il terzo giorno di quarantena.
Il dl Fiscale, per la precisione, ha superato il concetto di equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena dai lavoratori del settore privato, ai fini del trattamento economico e dell’esclusione dal computo nel periodo di comporto, come previsto dal comma 1 dell’art. 26 del dl n. 18/2020 (c.d. decreto Cura Italia). Lo stesso articolo, al comma 5, disponeva che i relativi costi, a carico dei datori di lavoro e a carico dell’Inps, fossero sostenuti dallo Stato, all’uopo stanziando le risorse per l’anno 2020.
Questa forma di tutela, che aveva sicuramente garantito una boccata d’ossigeno per il mondo dell’impresa, era stata estesa anche per l’anno in corso dalla legge Bilancio 2021 (art. 1, comma 482, della legge n. 178/2020), ma senza nuovi stanziamenti di risorse. Ciò è bastato all’Inps per giustificare la decisione che sulle quarantene di quest’anno i lavoratori non avrebbero più avuto diritto alla tutela della malattia.
Sono passati quindi poco meno di due anni dal primo decreto Cura Italia, durante i quali gli imprenditori hanno sempre pensato di avere un rimborso sulle quarantene pari a quello delle malattie. E solo oggi trovano l’amara sorpresa: questi rimborsi non ci saranno, e i costi graveranno sui bilanci aziendali, anziché su quelli dello Stato.