Si è svolta fino al 9 giugno a Roma e nel Lazio, e successivamente in altre regioni italiane, il festival Cerealia,manifestazione culturale annuale ispirata ai Vestalia e Ludi di Cerere dell’antica Roma, che valorizza lo scambio e l’arricchimento interculturale tra i paesi del Mediterraneo, incentrando gli appuntamenti sui temi di cultura, alimentazione, ambiente, territorio, società, economia e turismo.
Se il cereale scelto per questa edizione è il farro, il più antico grano coltivato dall’uomo, sostenibilità ed economia circolare ispirano invece il tema guida 2019, “L’etica nel piatto. Cibo, salute e ambiente”: un focus analitico su come i comportamenti e gli stili di vita incidano sul territorio e anche sulla salute di esseri umani e animali, oltre che sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Nazione ospite 2019 è la Tunisia, che nel XIX secolo contava una numerosa comunità italiana. Il Paese produce ed esporta prodotti agricoli di vario tipo, tra cui cereali (mais, frumento, avena), con una crescente attenzione alla qualità e sostenibilità della filiera.
Inoltre, va sviluppandosi il progetto “Grani Antichi della Tunisia” che abbiamo avuto modo di poter approfondire anche sulle pagine di “Imprese del Sud“.
A tal proposito, invitiamo ad un approfondimento per i microfoni di RadioAtene dedicato all’importanza del grano antico nel Mediterraneo, per i rapporti tra Italia e Nord Africa, citando anche il lavoro di “Imprese del Sud” nel diffondere conoscenza sulla tematica.