I ricorsi con troppi allegati e documenti in calce rischia di diventare improcedibile secondo il principio di sinteticità posto a tutela della parte difensiva.
Lo stabilisce la sentenza 2203/19, pubblicata il 17 settembre dalla prima sezione del Tar Palermo.
Chi non rispetta il requisito della chiarezza espositiva è anche tenuto a prendersi carico delle spese legali che vengono liquidate dal giudice.
Con questa decisione il Tar siciliano ha respinto un ricorso di oltre 100 pagine: una difesa troppo lunga e articolata rispetto alla complessità della vicenda.
Il dovere di sinteticità nella redazione di un ricorso a cui i giudici amministrativi fanno riferimento arriva dalla norma primaria ex articolo 3, secondo comma, del Codice di procedura amministrativa.
La difesa, quindi, non deve essere ripetitiva, o soffermarsi su questioni non rilevanti rispetto alla sostanza della contesa. E in calce ai ricorsi non deve depositare documenti non pertinenti, di fronte ai quali la controparte e il collegio sono tenuti a valutarne la pertinenza allungando i tempi del procedimento.