+28,8% per il nostro export nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il CETA era stato molto osteggiato in Italia dall’associazione dei coltivatori italiani Coldiretti, oltre che dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Nel 2018 Luigi Di Maio, allora ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, lo etichettò come un “trattato scellerato” minacciando di rimozione i funzionari italiani all’estero che avessero difeso il patto
Circa il 60% delle merci italiane importate dal Canada (pari a 3,7 miliardi di euro nel 2020) sono soggette a aliquota 0 in base alla disposizione della nazione più favorita (MFN), il resto ha diritto al regime preferenziale del CETA.
Nel 2020 (ultimi dati disponibili), le merci italiane effettivamente esportate in regime CETA ammontavano a 1,5 miliardi di euro, risultando in un PUR del 69,1%, molto più alto rispetto ai prodotti europei (55,2%) e in aumento rispetto ai precedenti anni, ma c’è ancora margine di miglioramento. Tariffe superiori all’80% si applicano a industrie come alimenti trasformati, piastrelle di ceramica, vetro e pietra; mentre per importanti settori di importazione dall’Italia, come il tessile, la calzatura e mezzi di trasporto, il PUR è significativamente più basso, intorno al 65%. Ciò – spiega nel merito il rapporto SACE – può riflettere il fatto che per filiere relativamente ben controllate, come quelle alimentari, vi sono meno prove dell’origine preferenziale; al contrario, per catene di approvvigionamento più frammentate caratterizzate da un’elevata percentuale di fattori produttivi importati, soddisfare i requisiti può essere più complesso.
Non solo l’export di beni ha tratto vantaggio dall’accordo, ma dal 2018, primo anno completo dall’applicazione del CETA, si sono registrati significativi flussi di investimenti italiani diretti in Canada (in media annua, 500 milioni di euro tra 2018 e 2021 contro 153 milioni nel periodo 2014-2017); lo scorso anno lo stock di IDE ha raggiunto 4,5 miliardi di euro. Inoltre, le facilitazioni concesse alle imprese europee per accedere agli appalti e investire in questo mercato continuano a offrire importanti opportunità alla luce anche dei piani infrastrutturali promossi dal Paese, ad esempio quello del Québec 2022-2032 da 142,5 miliardi di dollari.
Oggi Imprese del Sud, il portale che parla alle imprese e per le imprese, ha aderito alla nascita del primo CETA BUSINESS NETWORK, la comunità di imprese e professionisti, che ha lo scopo di rafforzare i rapporti commerciali tra Canada ed Europa.