Le scadenze tributarie vanno riordinate, altrimenti a fine giugno si rischia il collasso: è questo l’allarme inviato da tutte le associazioni dei commercialisti, Adc – Aidc – Anc – Andoc – Fiddoc – Sic – Unagraco – Ungdcec – Unico, all’Agenzia delle Entrate e al Mef.
“Come abbiamo già segnalato oltre un mese fa, è ormai determinato un preoccupante affollamento di scadenze tributarie che rischiano di avere ripercussioni gravi su professionisti ed imprese. Oltre alle scadenze di imposte annuali, oltre a quanto è stato rinviato nei mesi di lock down, in cui comunque gli studi sono stati impegnati nella gestione degli adempimenti connessi alle misure di cassa integrazione e di richiesta di finanziamenti del cd decreto liquidità, vengono ora anche a scadenza le misure previste dal dl rilancio”, sostengono le sigle nella nota congiunta.
Il “rischio – proseguono – è che studi professionali ed uffici amministrativi si ritrovino di fronte ad una massa ingestibile di dati da elaborare. L`invito è a prendere atto della grave situazione, già da tempo segnalata e prevedibile, ed intervenire tempestivamente, evitando le dispettose ed irrispettose proroghe dell`ultimo minuto“.
Secondo Postal l’eventualità più auspicabile sarebbe un rivio-ponte, da confermare tramite un Dpcm, fino al 30 luglio per poi varare una legge che sposti tutte le scadenze al 30 settembre. Sarebbe un giusto intervallo per permettere ai professionisti di completare gli adempimenti e alle imprese di trovare la liquidità che in questo momento manca
Intanto però del rinvio, ventilato e quasi promesso, ancora non c’è traccia. Quindi si rischia di arrivare a fine mese con l’acqua alla gola.