Si è conclusa con successo alla fine di Aprile la tre giorni del “Seafood Expo Global” di Barcellona. La manifestazione, che ogni anno rappresenta un appuntamento imperdibile per la pesca e l’acquacoltura di ben 89 paesi, è imperdibile occasione per le imprese del settore di lanciarsi a livello mondiale.
Interessanti e proficue le relazioni e gli scambi informativi avuti dagli operatori in presenza: la fiera infatti, tra tavole rotonde, show-cooking, sessioni educative,interventi di esperti del settore, ha creato, per le imprese di settore, opportunità nuove per promuovere i propri prodotti, nuovi metodi di lavorazione e anche i propri concetti di innovazione e sostenibilità. In sostanza è stata proposta quella doppia “E” sostenuta da sempre dall’associazione Unci Agroalimentare, che ha seguito da vicino la manifestazione: quell’ “Economicamente ed Ecologicamente” sostenibile che determina il passaggio sostanziale da Economie lineari a Economie circolari.
L’occasione del Seafood non è stata persa dall’Italia e soprattutto dalle sei Regioni (Campania, Puglia, Calabria, Sardegna, Toscana, Emilia Romagna) presenti con ben 66 espositori, tra i quali Unci Agroalimentare annovera tanti propri iscritti.
Fondamentale, dunque, proprio il ruolo delle Regioni che, in maniera sempre più convinta e incisiva a seguito della profonda crisi economica generata dalla pandemia, stanno cercando di offrire sempre maggiori opportunità alle imprese del settore ittico e del Made in Italy (soprattutto grazie alle risorse offerte dal FEAMP).
Un settore, quello Ittico, che ha subito i colpi della pandemia da Covid-19, che subisce gli effetti di un caro carburante ormai insostenibile per i produttori e poi, infine, anche quelli della guerra russo-ucraina.
“I pescatori italiani, veri e propri imprenditori, insieme a tutte le altre figure professionali legate alla lavorazione e alla commercializzazione dei prodotti ittici italiani, hanno le carte in regola per il rilancio dei prodotti ittici italiani sui mercati internazionali. La domanda globale di prodotto ittico, seppur con delle contrazioni e seguendo un percorso non lineare, ha retto ai colpi della crisi pandemica e sembra destinata a rimanere piuttosto forte nonostante i turbamenti creati dall’invasione russa dell’Ucraina. Il settore ittico è una eccellenza dell’agroalimentare Made in Italy; è un segmento che può contare su tradizioni e saperi ereditati dal passato ma che sta riuscendo nell’impresa di evolversi in nome di una innovazione che diventa stile imprenditoriale che sa garantire sostenibilità ambientale ma anche economica. Le nostre imprese, le nostre cooperative, fanno dell’ecosostenibilità una precisa scelta imprenditoriale che guardando alla salute del mare e dei suoi ecosistemi, punta a sistemi produttivi innovativi in grado di inserire nei grandi circuiti commerciali pesce fresco, sicuro e quindi di qualità. Sono questi gli elementi su cui poggia il call business delle nostre cooperative e delle nostre imprese che hanno esposto al Seafood Expo Global di Barcellona e che quindi hanno colto l’opportunità di promuovere le proprie produzioni e di individuare nuovi canali commerciali. Dando uno sguardo all’attualità urge, secondo noi, un provvedimento da parte dell’Unione Europea che consenta al comparto un aiuto economico utile a far fronte al “Caro Gasolio”. Cosi’Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di UNCI Agroalimentare.