Il Commissario europeo al Commercio, Phil Hogan, è stato ascoltato dal Senato olandese, che in queste settimane sta portando avanti un vivace dibattito sulla ratifica del CETA. Di seguito i passaggi salienti affrontati da Hogan:
“Questo accordo è il risultato di molti anni di trattative tra l’UE e il Canada, sulla base di un mandato negoziato e concordato all’unanimità dai nostri Stati membri e reso pubblico il 15 dicembre 2015.
Naturalmente, le nostre discussioni interne in Europa sono state altrettanto importanti: tra la Commissione, i governi e i parlamenti degli Stati membri, le imprese e la società civile. La qualità della riflessione e dell’analisi fornita da queste componenti è fondamentale per garantire i giusti livelli di competenza e di legittimità democratica per la nostra politica commerciale europea condivisa.
Questo impegno ha contribuito a formare un accordo equilibrato, ambizioso, reciprocamente vantaggioso e, aggiungerei, più importante che mai nell’attuale contesto economico.
Le sfide economiche e sanitarie di questi tempi sono strettamente collegate, e le scelte che faremo nei prossimi mesi determineranno non solo il nostro successo nella battaglia contro il coronavirus, ma anche la velocità della nostra ripresa economica. Siamo chiamati a costruire scorte strategiche di attrezzature mediche e protettive vitali per prepararci meglio alle future pandemie, diversificare e consolidare le nostre catene di approvvigionamento per rendere le nostre economie meno vulnerabili, rafforzare le regole internazionali per la nostra difesa commerciale, garantire alle imprese una politica commerciale aperta come importante motore di ripresa.
Il CETA è un accordo recente – non ha nemmeno tre anni – ma sta già dando risultati positivi concreti. Dalla sua applicazione provvisoria nel 2017 il commercio UE-Canada continua a crescere, con le esportazioni dell’UE verso il Canada che crescono ad un ritmo ancora più sostenuto rispetto alle esportazioni verso il resto del mondo (9% rispetto al +3,5%).
Vediamo tendenze simili nel commercio Olanda-Canada. Le esportazioni olandesi verso il Canada sono aumentate del 12% lo scorso anno, includendo 4,6 miliardi di euro di merci, e le esportazioni di prodotti agricoli sono aumentate del 18%, con un totale di 321 milioni di euro di esportazioni. Ne hanno beneficiato sia le grandi che le piccole imprese.
Prendiamo la Canuck, una piccola azienda olandese che opera nel settore della distribuzione di bevande: ha aumentato la sua forza lavoro da 8 a 11 persone, grazie all’incremento delle vendite in Canada dopo il CETA. Questo vale anche nel campo dei servizi e degli acquisti: un grande esempio è Spotzi, una start-up olandese che lavora nella visualizzazione dei dati e che grazie a CETA è riuscita a vincere una gara d’appalto pubblica dell’Ontario.
Tuttavia, la politica commerciale non si limita ad aprire i mercati, ma deve riflettere anche i nostri valori. Il CETA è un accordo progressivo, che va oltre l’abbassamento delle tariffe o la rimozione delle barriere. Fornisce anche il quadro per muoversi verso una transizione verde, una migliore uguaglianza di genere e una maggiore partecipazione delle piccole imprese.
Molti timori sono stati espressi in merito a questo accordo al momento dell’applicazione provvisoria, tre anni fa. Soprattutto in merito alla tutela dell’agricoltura. Tuttavia, non si è verificato alcun afflusso di prodotti agricoli canadesi nell’UE. Secondo la Canadian Agri-Food Trade Alliance, le importazioni di prodotti agroalimentari canadesi nell’UE sono in realtà diminuite del 10% da quando l’accordo è stato attuato. Così l’UE ha mantenuto e di fatto aumentato il suo surplus commerciale con il Canada. Con il CETA, il Canada è diventato la nostra settima destinazione di esportazione più importante per i prodotti agricoli.
Anche le esportazioni di carne canadese verso l’UE rimangono molto basse, con tassi di crescita compresi tra l’1,5% e il 3% . Al contrario, le quote CETA per le esportazioni di formaggio dell’UE verso il Canada sono cresciute al 96% – a forte vantaggio delle aziende olandesi. E voglio essere chiaro sul fatto che l’UE ha mantenuto i suoi standard di sicurezza alimentare e di qualità.
Nulla nel CETA influisce sulla sicurezza del cibo che mangiamo o dei prodotti che acquistiamo. Né nulla cambia la prerogativa dei legislatori dell’UE di stabilire le regole comunitarie secondo le procedure stabilite in materia di sicurezza alimentare.
Quando si tratta di benessere degli animali, che so essere una questione molto importante qui nei Paesi Bassi, siamo impegnati in un dialogo forte e solido con le nostre controparti canadesi. E sono felice di dirvi che questo solido dialogo sta già dando i suoi frutti, dato che la questione del trasporto di animali a lunga distanza è diventata uno dei primi argomenti di discussione nell’ambito del CETA Regulatory Cooperation Forum.
Il Canada ha aggiornato i suoi regolamenti sul trasporto degli animali, che includeranno requisiti più severi. Le nuove norme sono entrate in vigore il 20 febbraio 2020. Il CETA non modifica il requisito che tutti i prodotti importati nell’UE devono essere conformi alle nostre norme e regolamenti. Ciò include le norme UE sugli ormoni e sugli OGM.
L’UE ha un rigoroso sistema di controlli che comprende ispezioni e controlli alle frontiere da parte dei suoi Stati membri, nonché strumenti di sorveglianza del mercato per garantire che i prodotti non conformi ai requisiti UE non entrino nel nostro mercato. Se sono necessari controlli e verifiche più rigorosi, i Paesi Bassi possono farlo.
Onorevoli deputati, permettetemi di concludere dicendo che il CETA non è solo un accordo commerciale moderno e lungimirante. È anche la pietra angolare di un forte rapporto bilaterale tra due partner che la pensano allo stesso modo. Le nostre imprese ne stanno già traendo enormi benefici, in particolare nel settore agroalimentare. E spero sia chiaro che il CETA non metterà mai in discussione nessuno dei nostri standard europei.
Il Canada è un partner indispensabile per l’UE per affrontare sfide globali come la riforma dell’OMC, la governance degli investimenti, il cambiamento climatico, la governance degli oceani e così via. E forse ancora più importante dal momento in cui le nostre PMI europee devono affrontare un rilancio post coronavirus. Il CETA offre crescita e posti di lavoro nell’UE. Sarà quindi un elemento importante per rinvigorire le nostre economie e per ricostruire l’economia mondiale su basi eque e sostenibili.“