L’Assemblea Regionale in Sicilia ha infatti aperto le porte alla blockchain nel settore agricolo, approvando la proposta inserita con un emendamento al collegato alla finanziaria contenuto nel testo di legge all’art. 6.
L’emendamento promosso dalla deputata siciliana del Movimento 5 Stelle Jose Marano recita nel suo titolo “Sviluppo di una piattaforma informatica multifunzionale Blockchain per l’applicazione ai servizi di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari.”
la regione mira a garantire la tracciabilità dei prodotti agroalimentari della filiera DOC, DOP, ICG ed IGP. Il tutto, al fine di favorire l’accesso a svariate informazioni da parte dei consumatori finali fra cui origine, natura, composizione e qualità del prodotto.
Per il raggiungimento dell’obiettivo la regione dovrebbe rivolgersi, entro 90 giorni, ad un gruppo di esperti in materia per definire i requisiti e i livelli di performance da ottenere nell’accesso ai dati tramite blockchain.
Come ben specificato l’accesso a tale piattaforma sarà gratuito per tutti i consumatori.
L’impatto dell’iniziativa sull’economia agroalimentare in Sicilia è rilevante. I risultati, che potranno essere misurati soltanto nei prossimi anni, potrebbero portare effetti positivi anche in ambito nazionale.
Ora resta da avviare il percorso di realizzazione di una “piattaforma informatica multifunzionale” che permetta e promuova la creazione, lo sviluppo di applicazioni basate sulla tecnologia Blockchain per ottenere e garantire la sicurezza, il controllo, la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari permettendo contemporaneamente di accrescere la fiducia dei consumatori finali sia nell’operato delle istituzioni e delle aziende coinvolte nella filiera agroalimentare sia nel prodotto finale che essi comprano.