La Commissione Europea ha confermato il suo impegno nella lotta alla contraffazione pubblicando di recente il suo rapporto biennale sulla protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) nei paesi terzi.
Il vicepresidente esecutivo e commissario per il commercio Valdis Dombrovskis ha dichiarato: “Rafforzare la protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale dell’UE nei paesi terzi è una priorità della Commissione europea. Le carenze del sistema danneggiano le imprese europee, compromettendo i loro investimenti e ostacolando la diffusione della tecnologia e della conoscenza. La contraffazione e la pirateria sono un flagello per la nostra economia ed espongono i nostri cittadini a copie di bassa qualità e pericolose, come i prodotti medici falsi che hanno inondato il mercato europeo nei primi mesi della pandemia di COVID-19. Il Third Country Report fa parte del nostro sforzo più ampio per proteggere le aziende europee quando commerciano al di fuori dei confini dell’UE e mantenere i consumatori europei al sicuro“.
Questo rapporto fa parte dell’impegno della Commissione per rafforzare la protezione e l’applicazione dei DPI nei paesi terzi. Si basa su diverse relazioni, sulle discussioni condotte con i paesi terzi e su una consultazione pubblica dell’UE, che è stata condotta dalla direzione generale del commercio nell’autunno del 2020. Il rapporto aiuta la Commissione ad aggiornare la sua lista di “paesi prioritari” e a concentrare sforzi e risorse su aree specifiche di preoccupazione, con l’obiettivo di migliorare la protezione e l’applicazione dei DPI a livello mondiale.
Secondo il rapporto, la Cina rimane il paese di priorità 1 per l’UE, a causa della portata e della persistenza dei problemi nel campo della protezione e dell’applicazione dei DPI. India, Russia, Turchia e Ucraina rimangono paesi di priorità 2. L’Indonesia è stata invece rimossa dal gruppo dei paesi di priorità 2 e inclusa nel gruppo dei paesi di priorità 3, principalmente a causa della recente riforma della legge sui brevetti. Sempre in priorità 3 rimangono Argentina, Brasile, Ecuador, Indonesia, Malesia, Nigeria, Arabia Saudita e Thailandia.
Sia il rapporto annuale della Commissione sull’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle dogane dell’UE che lo studio Mapping the economic impact of trade in counterfeit and pirated goods preparato dall’European Union Intellectual Office (EUIPO) e dall’Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) mostrano che la Cina rimane il Paese centrale di una quota dominante di beni contraffatti e piratati che arrivano nell’UE, sia in termini di valore che di volume. Più dell’80% dei sequestri di merci contraffatte e piratate da parte delle autorità doganali dell’UE provengono infatti proprio dalla Cina e da Hong Kong.
L’emergenza Covid-19 ha anche dimostrato che i contraffattori si adattano rapidamente al nuovo ambiente commerciale e trovano il modo di infiltrarsi nelle catene di approvvigionamento legittime con prodotti falsificati sempre più pericolosi, che includono anche attrezzature e forniture mediche come maschere, ventilatori o guanti, che hanno invaso il mercato europeo.
Il rapporto sottolinea infine le carenze relative al trasferimento forzato di tecnologia, ai criteri restrittivi di brevettabilità, alla gestione inefficace dei diritti collettivi, al basso livello di protezione dei segreti commerciali, agli arretrati nelle registrazioni di brevetti e marchi, alle carenze nella protezione delle nuove varietà vegetali, ai dati normativi e alle indicazioni geografiche.