Giappone e Regno Unito hanno firmato un nuovo accordo bilaterale di libero scambio: si tratta di un primo passo per lo sviluppo delle nuove relazioni commerciali tra i due Paesi nel periodo post-Brexit. L’accordo prevede agevolazioni nell’import-export tra i due paesi su prodotti strategici come l’agnello dello Yorkshire e le sue costolette, molto vendute e consumate in Giappone, così come i pezzi di ricambio auto, indirizzate in particolare allo stabilimento giapponese di Nissan.
L’accordo è stato celebrato a Tokyo attraverso una cerimonia, in presenza della segretaria britannica del Commercio Internazionale Liz Truss, che ha parlato dell’inizio di una nuova era di libero scambio tra i due paesi.
In presenza del ministro degli Esteri giapponese Toshimitsu Motegi, la segretaria Truss ha definito l’accordo un “punto di riferimento”, nonché il primo importante traguardo commerciale per il Regno Unito dopo essere tornato a ripresentarsi al mondo come una realtà commerciale indipendente.
L’accordo, che secondo le stime aumenterà il commercio britannico con il Giappone di 15 miliardi di sterline (19,5 miliardi di dollari), renderà anche più facile per le aziende britanniche operare in Giappone.
I servizi finanziari costituiscono la maggiore esportazione della Gran Bretagna verso il Giappone, attestandosi oggi al 28 per cento sul totale dei flussi. Molto importanti sono anche il vino spumante inglese, i cappotti e le scarpe made in Britain, il formaggio Stilton, così come la carne di maiale e i biscotti britannici, che in Giappone diventeranno più economici grazie all’abbattimento delle imposte doganali che gravano sul costo finale.
Il ministro giapponese Motegi, dal canto suo, ha affermato che l’accordo bilaterale è stato impostato in continuità rispetto al precedente accordo europeo, aggiungendo al contempo nuove aree di cooperazione come l’e-commerce e i servizi finanziari.
In termini politici, l’attuale accordo di libero scambio del Giappone con l’Unione Europea includerà il Regno Unito soltanto fino alla fine di quest’anno, quando la Brexit sarà pienamente effettiva.
Ma prima che il nuovo accordo bilaterale tra i due Paesi entri in vigore, a partire dal prossimo anno, sarà necessaria l’approvazione parlamentare da parte di entrambi gli Stati. Una questione di poche settimane.
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